L’assessore al Welfare del Comune di Bologna indagata per falso ideologico: avrebbe celebrato un matrimonio in ospedale pur sapendo che uno dei due coniugi, un 72enne morto quello stesso giorno, era incapace di intendere. “Non potevo saper nulla”, ha detto Amelia Frascaroli, “non era neanche il mio turno di reperibilità. Sostituii all’ultimo momento una mia collega assessore impegnata in consiglio comunale, che mi chiese se potevo andare io a celebrare questo matrimonio in extremis. Andai senza conoscere né il caso, né la situazione”. L’assessore è stata interpellata sull’indagine che la riguarda per le nozze da lei celebrate il 22 luglio 2013.
“Trovai una persona che non parlava”, ha spiegato l’assessore, “ma comunque rispondeva a cenni, a gesti. Dava evidenti segni di essere presente e vigile rispetto alle domande che gli venivano poste, con gesti eloquenti. Dopo di che, il resto lo accerterà l’autorità giudiziaria”. Frascaroli ha aggiunto che insieme alle pratiche, c’era un certificato di alcuni giorni prima che “diceva semplicemente” che il paziente “non era più spostabile”. La segreteria generale del Comune, ha detto ancora l’assessore, “mi spiegò che si possono produrre anche dieci atti che dicono se la persona è capace o incapace di intendere”, ma quella che conta “è quella attestata o valutata al momento del rito”.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez