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Rimini, la nuova regola del sindaco: “Lasciate i cortili ai bambini per giocare”

Il primo cittadino Pd ha firmato un testo da inviare a tutti gli amministratori di condominio perché tutelino il diritto dei più piccoli a utilizzare gli spazi comuni: "Liberare le aree dalle auto"
Rimini, la nuova regola del sindaco: “Lasciate i cortili ai bambini per giocare”
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Tutelare il diritto a giocare dei bambini e far sì che i cortili dei condomini diventino sempre più luogo di aggregazione, anche intergenerazionale. E’ questo lo scopo della lettera che il sindaco Pd Andrea Gnassi ha firmato questa mattina e che nei prossimi giorni sarà inviata agli amministratori di condominio di Rimini, dopo la modifica del Regolamento di polizia urbana approvata dal consiglio comunale il 17 aprile.

Tra le novità del regolamento c’è anche l’introduzione di un articolo con il quale si garantisce il diritto dei bambini ad utilizzare spazi comuni per giocare. Si stabilisce che “nei cortili, nei giardini e nelle aree scoperte delle abitazioni private deve essere consentito il gioco dei bambini, fatte salve le fasce orarie di tutela della quiete e del riposo stabilite dai regolamenti condominiali che, in tempo diurno, non possono avere durata superiore a ore quattro”. Da qui la necessità di sensibilizzare gli amministratori di condominio affinché “i cortili e gli altri spazi possano essere messi a disposizione dei bambini ma anche anziani – scrive il sindaco nella lettera – liberandoli nel limite del possibile dalle auto e dotandoli di giochi e spazi verdi”.

“Nel 1991 il Parlamento italiano ha recepito la Convenzione internazionale sui diritti dell’Infanzia che da quel momento è diventata legge del nostro Stato – ricorda il sindaco – Nell’articolo 31 la Convenzione afferma il diritto dei bambini al gioco”. In realtà spesso i regolamenti dei condomini limitano o addirittura proibiscono il gioco dei bambini: “E’ compito di chi amministra – dice Gnassi – porre sempre maggiore attenzione affinché i bisogni e le aspettative dei nostri bambini vengano soddisfatti”.

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