Questo è il dilemma. Almeno così sembra dallo spot video che sta invadendo i televisori degli italiani dove un innocente bambino preferisce la scatola dell’happy meal ad una gustosissima pizza.

Sacrilegio! La pizza non si tocca!

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Ma come?! Mancano solo pochi giorni all’apertura (forse) dei cancelli dell’Expo dedicato al cibo e all’alimentazione in generale e riusciamo a vedere in tv un bambino che preferisce il prodotto ‘globale’ dei fast food rispetto alla tradizionalissima pizza… Sembra uno scontro tra generazioni e culture differenti. Eppure l’Expo doveva essere l’occasione per promuovere la diversità del territorio e la qualità del cibo, dei piccoli produttori con le loro eccellenze, della bontà della dieta mediterranea; l’occasione per difendere e rilanciare il Made in Italy in tavola e via così. Invece no, vinceranno proprio i grandi marchi come McDonald’s e Coca Cola, non a caso, sponsor di Expo: viva le grandi catene di distribuzione, viva i sapori sempre uguali (in ogni angolo del pianeta), viva il cibo low cost! No. Non ci siamo.

Che dire? Di chi è la colpa?… sempre se colpa c’è. Da un lato c’è il legittimo diritto di ciascuna azienda di promuovere i propri prodotti, che ci piacciano o no, dall’altro, c’è la grande responsabilità degli educatori, le famiglie prima di tutti, di proporre e indirizzare verso un’alimentazione corretta.

Certo, se poi ci mettiamo che il prezzo della pizza cresce in linea con il costo delle materie prime e che qualche furbetto nella pizza (troppo spesso surgelata) ci mette farina di dubbia provenienza, acceleranti per la lievitazione, passata di pomodoro cinese e mozzarella tedesca o polacca, condita con olio di non si sa cosa e cotta in un forno sporco e quasi cancerogeno, il tutto ad un prezzo non proprio economico, allora un po’ di disaffezione ci può pure stare… e non abbiamo neanche molte armi per contrastare l’hamburger.

Anche perché la pizza è sempre stata la nostra portabandiera, il nostro ultimo baluardo per difendere l’italianità. Una volta ci si vedeva per andare a ‘farsi’ una pizza, tonda o al taglio, oggi il nostro destino – e quello dei nostri figli – sembra essere relegato in un ambiente asettico mordi-e-fuggi dove il sapore del pollo assomiglierà sempre di più a quello del pesce. E viceversa.

De gustibus non est disputandum…

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