Non ce lo hanno venduto come un evento sulla sana e corretta alimentazione? In principio fu così, poi si sa, il dio denaro ha un fascino irresistibile e compra tutto e tutti. Quindi si arriva al punto che un Paese come l’Italia famoso in tutto il mondo tra le altre cose anche per la dieta mediterranea, accetti che una multinazionale come McDonald’s sia Official sponsor dell’Expo 2015.
Le sorprese non finiscono qui: se andiamo sul sito ufficiale della manifestazione si legge:
“Coca-Cola è l’Official Soft Drink Partner di Expo Milano 2015. Il brand è stato scelto in virtù del suo impegno sul fronte dell’innovazione e della crescita sostenibile, capace di generare ricchezza per le comunità, tutelando le risorse utilizzate e incoraggiando consumi e stili di vita equilibrati.”
In una società in cui l’obesità dilaga e secondo i dati del Ministero della Salute il numero delle persone obese è raddoppiato rispetto agli anni ’80 come si fa ad accettare che multinazionali del ‘junk food’ siano sponsor di un evento che mirava ad essere educativo sotto l’aspetto della nutrizione e dell’alimentazione?
Sono una della Ambassador di We Women for Expo e sono stata scelta per l’impegno e per le battaglie che porto nelle scuole assieme a medici nutrizionisti e psicologi sull’educazione alimentare e sui disturbi alimentari. Otto anni di volontariato per informare, educare, prevenire.
Ho sperato fino ad oggi di poter essere orgogliosa di questa Italia, ma questa è l’ennesima sconfitta di un Paese che davanti al denaro rinuncia alle sue buone intenzioni e si fa comprare come una prostituta. Era un’occasione di rilancio, invece rimane la solita “marchetta all’italiana”.
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