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Chef contro il razzismo, Cannavacciuolo e Bottura testimonial nel video di Agape

I due noti chef a favore della causa portata avanti da alcuni studenti modenesi impegnati nella lotta alle discriminazioni. Dicono “No al razzismo” in un video che in pochi giorni ha già fatto il giro del web
Chef contro il razzismo, Cannavacciuolo e Bottura testimonial nel video di Agape
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Il nuovo video di Agape, gruppo di liceali modenesi impegnati nella lotta alle discriminazioni, questa volta parla di lotta al razzismo. Dopo aver affrontato temi come autismo (con “Autismo: diverso dal diverso”), omofobia (“Rock the system”), ragazze sovrappeso (“We don’t care”), il nuovo prodotto dei giovanissimi studenti pubblicato su su YouTube ha come titolo “No al razzismo”. Testimonial, fra gli altri, due volti noti al grande pubblico, anche televisivo: gli chef Massimo Bottura e Antonino Cannavacciuolo.

“No al razzismo” ha un messaggio chiaro e diretto, ribadito non solo dalle voci dei due cuochi stellati, ma anche da youtuber idoli dei giovani, come il modenese Gaboodsquare, Daniele doesn’t matter, i Matt & Bise, i Pantellas e il comico Il Panico. E poi dai giovani Davide, Jordi, Orlando e Gian Marco. Tre parole semplici e immediate ma al tempo stesso significative e senza rischio di equivoci.

Il video ha già ottenuto, in pochi giorni, oltre 3500 visualizzazioni su YouTube ed è oggi un traino per i video pubblicati precedentemente contro l’omofobia. Il prossimo video di Agape uscirà l’8 marzo, incentrato sul tema della violenza sulle donne.

«Volevamo che il nostro messaggio venisse comunicato a più persone – ha spiegato alla Gazzetta di Modena Orlando Mollica, componente dell’associazione e ideatore del video – per questo abbiamo scelto diversi volti conosciuti». Il contributo dello chef Cannavacciuolo nel breve video che sta facendo il giro del web è: «Essere razzista significa essere ignorante, significa pensare che diverso sia peggiore». E il collega stellato Massimo Bottura cita Marco Polo: «Sapore di spezie, strade di seta, popoli del mondo, così Marco Polo diceva no al razzismo». Mentre Antonio Dikele Distefano, giovane autore del testo interpretato dai diversi personaggi protagonisti, nel suo intervento spiega: «Chi non trova ricchezza nella diversità di notte sogna cieli bianchi e non pensa mai alle stelle».

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