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Charlie Hebdo, Abu Omar: “Vaticano, rivista e giustizia francese responsabili”

L'imam, rapito nel 2003 a Milano e oggi residente in Egitto, ritiene che l'attacco al giornale satirico sia da attribuire alla mancata condanna delle vignette anti-Islam da parte della Santa Sede e dei giudici. E sugli attentatori dice: "Avrebbero potuto reagire pacificamente"
Charlie Hebdo, Abu Omar: “Vaticano, rivista e giustizia francese responsabili”
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Il Vaticano avrebbe “avrebbe dovuto prendere posizione” contro le vignette anti-Islam pubblicate in passato da Charlie Hebdo, il giornale satirico colpito il 7 gennaio da un attentato terroristico nel quale hanno perso la vita 12 persone. Una strage per la quale, però, sono responsabili anche la stessa rivista e la magistratura francese. A esserne convinto è Abu Omar, l’imam – oggi residente in Egitto – che era stato rapito Milano il 17 febbraio 2003 per volere degli agenti della Cia. Un’azione che aveva coinvolto anche alcuni ufficiali italiani del Sismi, accusati di aver collaborato. Tra loro, il direttore Nicolò Pollari e il suo braccio destro Marco Mancini, poi prosciolti in Cassazione. E anche il giornalista Renato Farina, che aveva partecipato alla vicenda sotto il nome di “agente Betulla”.

“Tutti hanno responsabilità per quanto accaduto in Francia“, dice l’imam in un’intervista ad Aki-Adnkronos International. La rivista, prosegue, “ha sbagliato quando ha pubblicato le vignette perché le ha pubblicate senza considerare il sentimento dei musulmani francesi. E anche i giudici hanno sbagliato, perché hanno preso le difese del giornale con la scusa della libertà di espressione, nonostante la stessa magistratura francese abbia preso posizioni molto dure contro i negazionisti dell’olocausto”.

Secondo l’imam, anche il Vaticano e il pontefice di allora, Joseph Ratzinger, “avrebbero dovuto prendere posizione sull’argomento e spiegare che la pubblicazione di quelle vignette è contro gli insegnamenti celesti”. Poi ammette che la responsabilità è anche dei giovani che hanno eseguito l’attentato, che “avrebbero dovuto considerare che vivono in una società europea dove attaccare le cose sacre è normale”. “Avrebbero potuto reagire – dice – con manifestazioni e con un’opposizione pacifica, spingere la gente a pensare in modo ragionevole, senza usare la violenza“. Le conseguenze più gravi dell’attentato, secondo Abu Omar, sono per i musulmani che vivono in Occidente. “Questa azione – conclude – farà aumentare l’islamofobia e danneggerà la posizione degli immigrati musulmani in Europa“.

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