Dove sognate di andare il prossimo anno? Se temete di non avere le idee chiare al momento del brindisi di Capodanno, ecco la nostra selezione speciale sui “Best Trips 2015”. Si tratta della classifica che ogni anno la rivista National Geographic stila per segnalare i posti più belli da visitare nel mondo: noi l’abbiamo integrata e ne abbiamo scelti sette.

1. Le isole Faroe (Danimarca). Citate nella letteratura moderna tra i luoghi più esotici, sono il baluardo settentrionale della Danimarca, immerse nell’Oceano Nord Atlantico tra paesaggi mozzafiato e pittoreschi villaggi di pescatori. Si tratta di un complesso di 18 isole montagnose, abitate da appena 50mila persone: questa destinazione è stata scelta come la migliore per il 2015 dai lettori del National Geographic perché il 20 marzo prossimo ci sarà un eclisse solare totale e il proscenio dell’isola sarà una cornice indimenticabile.

2. Esteros del Iberà (Argentina). Ad un giorno di macchina da Buenos Aires, ci sono le “acque brillanti”. E’ questa la traduzione della parola autoctona “Y Berà” che ha dato origine al nome di questa località argentina, riserva naturale dal 1983. Un posto unico al mondo per gli scenari onirici creati dalle sue zone umide. Nel 2015, nasceranno in questa zona i primi cuccioli di giaguari selvaggi, dopo l’opera di ripopolamento portata avanti nell’ultimo mezzo secolo: un’occasione speciale per la gente del posto e per i suoi visitatori.

3. Mont. St. Michel (Francia). Un affresco senza eguali nel Pianeta, dove le correnti della sera portano le acque ad avvolgere il monastero dalle sembianze di un castello e inondarne la radura circostante. Qui nella bassa Normandia, cielo ed acqua si tingono dello stesso colore. Negli ultimi anni questo sito considerato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco ha avuto dei problemi di sostenibilità dovuti all’innalzamento delle maree: dal 2005 è stato portato avanti un progetto di salvaguardia che troverà realizzazione completa nel 2015. Un’ottima occasione per riscoprire tutta la bellezza di Mont. St. Michel.

4. Zermatt (Svizzera). Da quando il 14 luglio del 1865 Edward Whymper, scalatore britannico, conquistò la vetta dove oggi sorge questo villaggio svizzero, il turismo in questo ameno paesino di montagna non ha fatto che crescere: oggi si contano un milione e mezzo di visitatori ogni anno. Zermatt è una delle località più incantevoli del versante svizzero del Monte Cervino, sia per la bellezza unica dei suoi paesaggi e delle sue vette, sia per i colori e gli usi dei suoi abitanti, che il prossimo anno festeggeranno i 150 anni dalla scoperta di Whymper.

5. Mergui Archipelago (Myanmar). Si tratta di una delle pochissime nazioni del Pianeta ancora lontane dalla globalizzazione, dopo il lungo isolamento dovuto alla dittatura. Oggi la Birmania ha molte attrattive per i turisti: tra tutte vi consigliamo le “Forbidden Islands”, le Isole Proibite. Definite dal documentarista Klaus Reisinger come “uno degli ultimi paradisi rimasti in Terra”, queste isole sono state interdette ai birmani dal 1997. Da quando le 800 isolette birmane sono state riaperte al turismo, i visitatori non sono mancati: dagli animali selvaggi alle creature marine, tutto qui è natura incontaminata.

6. Sark, Isole del Canale (Francia). Un luogo dove il tempo da secoli si è fermato: basti pensare che solo nel 2008 è stato ufficialmente abolito il feudalesimo nelle Isole del Canale. E qui le macchine sono proibite e non esistono bancomat. Cottage tipici, muretti a secco e un paesaggio di un altro tempo vi accompagneranno in un viaggio a ritroso nei secoli che attira sempre più curiosi. Un percorso controtendenza, alla riscoperta di una Francia da ritrovare nei libri di storia.

7. Milano (Italia). L’Expo 2015, che dovrebbe attirare oltre venti milioni di persone da maggio ad ottobre prossimo a Milano, sarà la celebrazione dei padiglioni dei paesi partecipanti e delle soluzioni per “Alimentare il pianeta”, il tema della manifestazione. Un’occasione unica per i turisti di tutto il mondo: per noi italiani, una meta facile da raggiungere verso un evento che segnerà l’agenda planetaria del prossimo anno.

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