Lo sgombro al posto del salmone, la trota invece della spigola. Gli italiani quest’anno si apprestano a rivisitare la tradizionale cena a base di pesce della sera della vigilia di Natale scegliendo prodotti più economici rispetto a quelli acquistati di consueto. Un cambiamento, per la verità, che ha caratterizzato già gli ultimi anni, segnati dalla crisi economica. Ecco nel dettaglio i risultati dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, in base ai monitoraggi sui costi degli alimenti consumati tradizionalmente sulla tavola delle feste.

Per la cena del 24 dicembre, rispetto allo scorso anno, spenderemo mediamente l’1 per cento in più, per quella di San Silvestro il costo aumenta del 2 per cento. Il menu si modifica all’insegna dei prodotti più poveri: tra i pesci, per risparmiare, si possono scegliere trote o sgombri, e anche per i vini si può optare per prodotti con un migliore rapporto qualità prezzo.

La spesa per la cena della vigilia sarà in media di 32,15 euro a persona: poco più di 190 euro per una famiglia composta da sei persone. Questo per un “menu classico” a base di pesce, composto da insalata di mare, un primo piatto, zuppa di pesce, spigola, contorni di patate e di insalata, concluso con frutta fresca e secca e panettone; come bevande vino da tavola doc e spumante per il brindisi, infine caffè e un liquore. Con il “menu anticrisi” invece la spesa si dimezza e ammonta a 15,67 euro a testa. In tavola, in questo caso, alici marinate per antipasto, spaghetti al sugo di mare, trota o sgombro come piatto forte. Il resto del menu è tale e quale al primo: spendere la metà si può, anche se in tavola manca la spigola al cartoccio. Del resto, un pesce azzurro come lo sgombro, è capace di regalare grandi sorprese per il palato, anche a Natale.

Per il 31 dicembre chi potrà permettersi le classiche portate del Cenone dovrà prepararsi a spendere poco più di 40 euro a persona per preparare in casa le pietanze: insalata russa, salmone, pasta alle vongole, anguilla, orata, zampone e lenticchie, e poi frutta, frutta secca varia, vino, spumante, panettone, caffè e ammazzacaffè. Per combattere la crisi a tavola aspettando il 2015 ci si può fermare a 25,90 euro a testa, suggerisce Federconsumatori, spendendo il 36 per cento in meno. Nel menu precendente basta sostituire il salmone con le alici marinate, le vongole con un preparato di mare misto, e tagliare la voce “orata” accontentandosi – si fa per dire – solo dello zampone con le lenticchie. Sarete lo stesso più che satolli e avrete brindato all’anno che arriva più consapevoli che non serve sprecare, anzi, per sorridere e condividere la tavola in buona compagnia.

www.puntarellarossa.it

Articolo Precedente

“Birra in Festa”: a Roma due giorni di bionde artigianali e street food

next
Articolo Successivo

Natale 2014, aumentano i consumi alimentari: ecco come ridurre gli scarti

next