Dalla Germania arriva una nuova soluzione per allargare la rete di ricarica per i veicoli elettrici. Il sistema Ubitricity, nato nel 2008 dall’idea di due giovani berlinesi, è in grado di trasformare ogni lampione in una colonnina di ricarica, disponibile dunque in ogni angolo di qualunque città. La soluzione è assai meno costosa rispetto a quelle “tradizionali”: 10.000 euro per una colonnina convenzionale, 2.500 per la variante “low cost” ed appena 500 di materiale per quella di Ubricity. Il sistema può funzionare – gli esperimenti pilota sono già partiti, nel 2015 il debutto commerciale – grazie a un cavo speciale, dotato da un lato della presa standard, dall’altro di quella specifica del veicolo. Nel centro è posto un contatore mobile che permette di conteggiare il consumo di corrente e di pagarlo a seconda del proprio contratto. Il passaggio dalla colonnina al sistema Ubitricity – contrazione di “ubiquitous electricity“, elettricità onnipresente – è paragonato dalla start-up tedesca a quello dalla cabina telefonica al cellulare: il portatile è flessibile, efficiente e disponibile quando e dove serve.

ubitricity

Oggi, infatti, fare “il piano di corrente” è scomodo e complicato. Anche a Berlino, dove vengono dichiarate 500 colonnine di ricarica (800 entro la fine del 2015) fare il rifornimento di energia non è affatto semplice. E non perché ci sia la coda alle stazioni di “servizio”, ma perché esistono troppi diversi sistemi di ricarica e di pagamento. Cinque anni fa, quando l’ambizione di fare della nuova capitale tedesca un crocevia a “batterie”, l’obiettivo sbandierato era quello di fare in modo che qualsiasi automobilista potesse fare il pieno presso qualsiasi colonnina. È uno dei tanti traguardi mancati nonostante l’impegno dei fornitori con l’amministrazione della capitale.

E anche quando i punti di ricarica abbondano, come nel caso di Berlino, le elettriche non “tirano”. Gli ultimi dati parlano di appena 1.500 auto a batteria che gravitano sulla capitale tedesca, una città da 3 milioni di abitanti. E le flotte sono incluse nel conteggio. La cancelliera Angela Merkel aveva puntato in alto con il suo milione di elettriche nel 2020, ma anche l’amministrazione della capitale non aveva scherzato: ne sognava 100.000, un decimo dell’intero paese.

La capitale tedesca ancora arrossisce al cospetto di Parigi dove la sola AutoLib – società di car sharing elettrico – disponeva a settembre di una flotta di quasi 2.600 vetture Bluecar con 871 stazioni di ricarica distribuite in 63 comuni di Paridi e dintorni. Basti pensare che Car2go – la società di car sharing di Daimler ed Europcar – aveva pianificato a Berlino un’offerta basata anche su 300 Smart Fortwo electric drive. Questo nel 2012. Nel 2013 il grande progetto è stato accantonato e fino a qualche mese la flotta a zero emissione della tascabile tedesca era di appena 16 esemplari.

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