Non sembra, ma questa è una seduta”. Così nell’Aula Giulio Cesare del Campidoglio ieri sera si è cercato di riportare ordine durante il consiglio comunale per eleggere i nuovi componenti della presidenza, dopo l’inchiesta che ha portato alle dimissioni di Mirko Coratti (Pd) e altri esponenti bipartisan. Neo presidente dell’assemblea capitolina è alla fine Valeria Baglio del Pd. Ma pochi hanno ascoltato il suo discorso di insediamento, interrotto da urla e fischi. Dentro e fuori il Campidoglio scoppia la protesta. Durante la seduta si sfiora la rissa e volano insulti tra i militanti del Pd e gli attivisti 5 stelle. “E’ un segnale forte la nomina della Baglio, noi siamo dalla parte di Ignazio Marino”, dicono i democratici. A chiedere a gran voce, invece, le dimissioni del primo cittadino e il ritorno alle urne ci sono parlamentari e consiglieri del M5s, ma anche esponenti della Lega di Salvini. “Questa è una vicenda grave quanto Tangentopoli, serve un gesto di umiltà, ridare la parola ai cittadini, presentando liste immacolate”, afferma il senatore grillino Nicola Morra. “Noi siamo una figura di garanzia, non coinvolta in questo scandalo, la presidenza spettava a noi”, il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio che prosegue: “Marino continua a fare la maschera, la foglia di fico che protegge il suo partito dalle accuse non più politiche ma penali”  di Irene Buscemi

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