È una delle strade che i tassisti hanno per rispondere a Uber. Con un occhio attento anche alle esigenze dei clienti. Eztaxi, start up italiana fondata da Tommaso Lazzari, non punta infatti ad avere un effetto “disruptive” sulle auto bianche, distruggendo il loro modello di business, ma aiutarli a mettersi al passo con i tempi.

Presente in una decina di città come Milano dove ha iniziato una fase di test con i radiotaxi 024040, Roma, Venezia-Mestre, Trento, Cagliari e in qualche piccolo centro come Verbania o Riva del Garda, la app si rivolge anche ai tassisti che registrandosi possono entrare a fare parte del network. Per ora hanno aderito circa 220 auto bianche e la app (iOS e Android) è stata scaricata circa cinquemila volte.

Attraverso l’analisi statistica del traffico della città, effettuata grazie alla connessione con Foursquare, Facebook e Eventbrite, Eztaxi calcola in tempo reale le aree in cui è più probabile che i cittadini utilizzino l’auto pubblica, posizionando le auto solo dove servono. In questo modo l’utente avrà sempre un taxi vicino a sé riducendo i tempi di attesa e costi. E anche i taxi potranno migliorare servizio e ricavi. Per i driver c’è il valore aggiunto della sicurezza. Utilizzando Eztaxi lavorano solo con clienti registrati.

L’utente digita l’indirizzo di partenza tramite la app, seleziona il tipo di veicolo e il metodo di pagamento. La app controlla i taxi nelle vicinanze offrendo anche la possibilità di inserire una mancia per accelerare l’arrivo dell’auto, mentre il cliente può controllare la posizione della macchina sulla mappa. In caso di problemi è possibile chiamare direttamente il tassista, la corsa può anche essere cancellata, ma l’account viene sospeso dopo che per più di tre volte viene annullata la richiesta con un’auto in arrivo. Arrivati a destinazione si preme “fine corsa” a compare l’importo. Il tassista indica il proprio codice di convalida e viene effettuato il pagamento tramite carta di credito. Alla fine è possibile dare una valutazione del servizio offrendo anche consigli per migliorarlo. Sviluppata in collaborazione con il Politecnico in un paio di mesi ha registrato circa tremila richieste per i trecento taxi che operano con la nuova app.

 

Articolo Precedente

Getaround, ecco l’app evoluzione di Uber e del car sharing con auto private

next
Articolo Successivo

Microsoft, “arriva lo smartwatch. Sarà compatibile con iOS e Android”

next