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Nuovo attacco No Tav: militanti incappucciati irrompono nel cantiere di Chiomonte

Le forze dell'ordine hanno messo in fuga una ventina di attivisti No Tav che hanno scavalcato la recinzione e attaccato la "talpa" dell'alta velocità con bombe carta, chiodi e petardi. L'obiettivo era spegnere il quadro elettrico ma il sistema di allarme ha messo in fuga gli antagonisti e i lavori sono ripresi poco dopo
Nuovo attacco No Tav: militanti incappucciati irrompono nel cantiere di Chiomonte
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Nuovo attacco No Tav al cantiere di Chiomonte in Val Susa. Ieri sera intorno alle 23 un gruppo di militanti No Tav ha fatto irruzione nella zona nord del cantiere lanciando pietre, petardi, bombe carta e chiodi a quattro punte. 
Gli attivisti, una ventina in tutto, hanno scavalcato le reti che recintano il cantiere, tagliato il filo spinato e, raggiunto il tunnel geo-gnostico, si sono diretti verso la centrale elettrica per disattivare il sistema di illuminazione facendo esplodere bombe carta e petardi. Fallito il tentativo di spegnare il quadro elettrico grazie al sistema di protezione, i militanti sono fuggiti in direzione Ramat dove si sono allontanati a bordo di alcune auto le cui targhe sono state registrate dai carabinieri.

La forze dell’ordine, infatti, sono intervenute subito e lo scavo della “talpa” è ripreso regolarmente qualche ora dopo. In seguito all’attacco degli antagonisti, il segretario provinciale del sindacato di polizia Siap Pietro Di Lorenzo ha dichiarato: “Il cantiere durerà molti anni ancora e noi invecchiamo senza prospettive, non è detto che saremo sempre in grado di difenderlo” ha ribadito a proposito delle questioni inerenti gli stipendi degli agenti sollevate ieri da Renzi.

Gli attivisti che si battono contro la costruzione dell’alta velocità Torino – Lione sono vicini ai movimenti anarchici e autonomi e sono ospitati del “camping di lotta” a Venaus e provengono da tutta Italia.

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