Si sono riuniti al castello di Brescia alcuni dei secessionisti arrestati a marzo nell’ambito dell’inchiesta della Procura per associazione con finalità di terrorismo, eversione dell’ordine democratico e fabbricazione e detenzione di armi da guerra. “Ci consideriamo cittadini della Serenissima repubblica di terraferma, di cui Brescia ha fatto parte per quasi 400 anni”, ha detto Giancarlo Orini, uno dei secessionisti finiti in carcere. “Siamo qua per la prima riunione del parlamento veneto” e per iniziare, come hanno spiegato, “il tour che porterà il presidente del governo veneto, Albert Gardin, in tutte le città di terraferma”. “Chiediamo il ritorno della Repubblica di Venezia”, hanno ribadito i secessionisti presenti.

In aprile un blitz del Ros dei carabinieri seguito alle indagini della procura  aveva portato all’arresto di 24 persone nelle provincie di Padova, Treviso, Rovigo, Vicenza e Verona. Dopo 16 giorni in carcere però, il tribunale del Riesame di Brescia aveva disposto gli arresti domiciliari per 5 di loro e la libertà per altri sette, che oggi hanno manifestato a Brescia chiedendo “il ritorno della Repubblica di Venezia”.

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