Una società specializzata in acquisto di spazi su media esteri con una storia singolare. Che vanta un curriculum fatto di commesse eseguite per la politica, tra cui spiccano personaggi del calibro di Luca Zaia e Roberto Formigoni. Un rapporto consolidato tra questa società e Giampiero Beltotto, che del governatore del Veneto è stato fino al 2012  il portavoce. Una serie di centri di cura privati, convenzionati con il servizio sanitario nazionale, che investono in un certo senso al buio. Sono questi gli ingredienti da cui ha preso le mosse Veneziastarbene, portale lanciato nel 2013, con cui il Veneto ambirebbe ad attirare turismo sanitario, in particolare dalla Russia.

L’idea, incubata nelle stanze della Regione guidata da Zaia, è stata messa a punto da una società esterna, peraltro finita sotto i riflettori di Report a maggio dello scorso anno. Si tratta della Vox Media Partner & Consulting (VMP), le cui curiose gesta sono state in parte narrate dal giornalista Alberto Nerazzini nell’ambito dello speciale relativo alle inchieste sulle mazzette nella sanità lombarda.

Perché la VMP, che prima di proporre il suo progetto alla Regione Veneto non aveva al suo attivo alcuna esperienza specifica in ambito turistico, nasce nel 2007 come Vox Media Partner L.L.C. nello stato americano del Delaware. Apre quindi una sede a Lugano, “rinasce” nel 2010 a Milano assumendo il nuovo nome di Vox Media Partner srl, che viene modificato nel 2012 in Vox Media Partner & Consulting. In tutti questi passaggi, vi è un’unica cosa certa: il rappresentante legale è sempre lo stesso, ossia un certo Amedeo Mangili.

L’esposizione mediatica, seppur indiretta, della VMP di Mangili avviene ben prima della puntata di Report: nel 2010, in conseguenza di un redazionale a tutta pagina sul quotidiano inglese The Independent, nel quale Roberto Formigoni, allora presidente della Regione Lombardia, raccontò anche la sua parabola politica. Non si sa chi pagò per quella paginata. E la Regione, interpellata in merito dal consigliere regionale del Pd Fabio Pizzul, si limitò a chiarire che non fu fatto alcun esborso pubblico.

Ancora prima di lavorare per Formigoni, la VMP aveva prestato i suoi servizi al ministero delle Politiche agricole al tempo in cui Zaia era ministro e Beltotto il suo addetto stampa. Realizzando, sotto la regia di quest’ultimo, una serie di redazionali su vari media esteri. Degno di nota quello del dicembre del 2009 sul quotidiano giapponese The Japan Times, che dedicò anche mezza pagina a Buonitalia. Ossia alla società del ministero dell’Agricoltura deputata a promuove le nostre eccellenze agroalimentari nel mondo, ora in liquidazione, pur tra mille difficoltà e resistenze. Qui vale la pena solo ricordare che Buonitalia ha accumulato più di 20 milioni di perdite tra il 2008 e il 2010 sotto la guida di Walter Brunello, fedelissimo di Zaia.

Con l’ascesa di quest’ultimo a governatore, il baricentro affaristico della VMP si sposta in Veneto. Dove una serie di iniziative comunicative per la Regione e realtà nell’orbita di essa su altrettanti media esteri, ha fruttato ad oggi alla società di Mangili contratti del valore di almeno di almeno 200 mila euro.

Invece il progetto di turismo medico, sponsorizzato dalla Regione e che stranamente non annovera alcuna eccellenza sanitaria pubblica, produrrà perla VMP ricavi attorno ai 400 mila euro. Ogni aderente pagherà infatti la bellezza di 45 mila euro in 2 anni: un impegno importante, assunto dalle strutture sanitarie, pur a fronte delle incognite sul tappeto. Rappresentate innanzitutto dal fatto che si tratta di un business assai complicato, i cui potenziali non sono mai stati seriamente approfonditi dal nostro Paese. Ma soprattutto, come detto, dalla poca competenza maturata sul tema da parte della VMP. Amedeo Mangili, interpellato telefonicamente, ha però tenuto a precisare che “il progetto sul Veneto spera di poter attirare 1000 pazienti in due anni per un ricavato ed indotto di 30 milioni di euro”.

“Volevamo replicare il concetto anche in altre regioni – ci ha detto Mangili – e la Lombardia era una di queste […] Ora invece stiamo studiando un progetto nazionale”. Insomma pensa in grande Mangili, curandosi poco di chi, come il consigliere regionale del Veneto Diego Bottacin ha presentato, ben un anno fa, una interpellanza urgente a Zaia per sapere “quali ragioni hanno indotto la Giunta Regionale a sponsorizzare direttamente una azienda privata di comunicazione presso cliniche […] in convenzione con il servizio sanitario regionale”. Ma ad oggi Zaia non ha ravvisato alcuna urgenza nel dare risposta al quesito di Bottacin. E, sentito sul tema, si è limitato a dichiarare che “del progetto so poco o nulla, anche perché non me ne sono occupato in prima persona”.

@albcrepaldi

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