Oggi a Bruxelles Matteo Renzi cercherà di strappare al Consiglio europeo la poltrona dell’altro rappresentante per la politica estera Ue, carica bella ma ad oggi inutile. Peccato che il governo italiano non faccia un pensierino al portafogli all’Immigrazione annunciato da Juncker a Strasburgo.

Mogherini sì, Mogherini no, questo è il tormentone italiano di oggi. Matteo Renzi è convinto che l’attuale ministro degli Esteri sia la persona giusta per guidare la diplomazia europea, e di questo cercherà di convincere i riluttanti capi di Stato dell’Est Europa stasera a Bruxelles. Parliamo di una carica sulla carta molto importante e prestigiosa e che in futuro giocherà sicuramente – com’è giusto che sia – un ruolo di primo piano nelle relazioni internazionali dell’Ue. Ma ad oggi il suo potere effettivo è molto scarso, in quanto l’Ue, purtroppo, non ha ancora una politica estera comune. Ne sono un esempio le recenti guerre scoppiate al di là del Mediterraneo, dove ogni Paese si è mosso per conto proprio. L’assenza di un esercito europeo, fa il resto.

Diverso il discorso per il portafogli all’Immigrazione. Il neo Presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha confermato ieri a Strasburgo la volontà di farne un Commissario dedicato, scorporando questa scottante competenza dal portafogli degli Affari interni, oggi in mano alla svedese Cecilia Malmström. Questo nuovo Commissario, e l’ormai condivisa convinzione che l’immigrazione sia una questione europea e non solo dei Paesi di arrivo come l’Italia, fanno di questo portafogli un ruolo chiave nella gestione della risposta europea ai flussi migratori dei prossimi cinque anni.

Peccato che Renzi abbia preferito il blasone della politica estera alla ben più utile gestione dell’Immigrazione. Nessun riferimento dall’Italia, infatti, a questo portafogli, ad eccezione di qualche eurodeputato leghista, che ovviamente lo ha fatto a modo suo. Il risultato del summit di oggi potrebbe essere una faticosa messa in mostra dei muscoli italiani di fronte ai partner europei per un qualcosa di bello quanto di inutile. Ne riparleremo alla prossima tragedia di Lampedusa.

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