In Olanda è stato presentato un nuovo design del preservativo: si chiama Wingman e l’innovazione sta nel fatto che si srotola con una sola mano grazie ad un supporto di plastica che si rimuove dopo l’applicazione. Una semplice novità che potrebbe risolvere le difficoltà, a volte incontrate dagli uomini, nell’utilizzo di questo anticoncezionale da barriera, nonché strumento indispensabile per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili (MST).

Ed è di questo che vorrei parlare oggi. Senza pensare necessariamente all’Hiv, che è la prima infezione che viene in mente quando si parla di questo argomento, vorrei ricordare che nel mondo ci sono circa 499 milioni di persone fra i 15 ed i 49 anni che contraggono ogni anno un’infezione dovuta a Gonorrea, Clamidia, Sifilide o Trichomonas Vaginalis (dati dell’Organizzazione mondiale di Sanità). La diffusione di queste infezioni può avere un forte impatto sulla salute sessuale e riproduttiva e rappresentare un grave problema di salute pubblica a livello mondiale.

La modalità di trasmissione sessuale è quella maggiormente conosciuta, ma non sempre l’unica. E’ necessario quindi avere una certa attenzione nella propria igiene intima oltre che sessuale. La prevenzione rimane l’unica arma a disposizione per far fronte a questo tipo di infezioni che, laddove non individuate e curate, possono dar luogo a delle vere e proprie malattie. Ma oltre il rischio diffusione quello che più salta agli occhi, anche di quelli più esperti cioè gli studiosi del tema, è la sempre minore diffusione di corrette pratiche di “sesso sicuro”. L’Italia è ancora tra gli ultimi posti in Europa nell’utilizzo del profilattico durante i rapporti sessuali, nonostante diversi studi a livello internazionale confermino l’efficacia nell’uso corretto di tale strumento nella prevenzione.

I dati dell’Istituto Superiore di Sanità raccolti con il Sistema di sorveglianza sentinella delle MST, nel periodo 1991-2011, ci dicono che nei soggetti con diagnosi di MST il condom è stato sempre usato solo nel 7,4% dei casi, con una differenza ancora importante tra uomo e donna (8,3% contro 5,2%), mentre l’uso del condom in modo saltuario è presente nel 36,1 dei soggetti (42,3% uomini, 22% donne). Questo gap tra i generi potrebbe essere in parte ridotto dalla maggior diffusione del preservativo femminile, molto poco conosciuto in Italia, che potrebbe restituirebbe alla donna un minimo di controllo sulla propria salute sessuale. Di certo non è facilissimo da usare, ma una volta provato con l’aiuto di uno specialista (il ginecologo, per esempio) si presta a un più semplice utilizzo. Tutto questo anche perché, nella nostra nazione, mentre il numero di segnalazioni di nuovi casi di MST sono rimasti stabili fino al 2004, dal 2005 al 2011 hanno subito un incremento pari al 25% rispetto al periodo precedente. Gli uomini presentano diagnosi di MST più del doppio delle donne, 69,9% contro 30,1%, ma i numeri rimangono sempre importanti. Ultimo dato da tenere in considerazione: circa un terzo dei soggetti con MST ignora la propria sieropositività all’Hiv, sarebbe quindi importante nei casi di presenza di MST il suggerimento del test HIV.

Aumentare l’informazione, sostenere la prevenzione, favorire la diagnosi precoce e il trattamento terapeutico (ad esempio, vaccinazioni, pap-test, controllo anche dei partner), sono tutti strumenti indispensabili per far fronte alla continua diffusione delle malattie a trasmissione sessuale, e per non rinunciare ad una sessualità sicura e piacevole.

 

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