“Il giornalista precario non può essere un cronista libero”. Ne è convinto Ciro Pellegrino che al Festival del giornalismo di Perugia ha moderato un panel su informazione e contratti atipici. “Se il precariato è una forma di ricatto lavorativo, questo ricatto è incompatibile con una professione come questa”. In Italia però esiste una legge sull’equo compenso per i cronisti che fissa un prezzo minimo per il pagamento di un pezzo. “Peccato che questo tetto non sia stato ancora stabilito, né dai governi precedenti, né tantomeno da quello in carica – attacca Alessandro – A tale riguardo è da un mese e mezzo che aspettiamo di essere ricevuti dal sottosegretario all’Editoria Luca Lotti”
Giornalisti precari, “Da un mese aspettiamo incontro con sottosegretario Editoria Lotti”
Nonostante in Italia esista una legge sull'equo compenso che fissa un prezzo minimo per un pezzo, questo tetto non è mai stato stabilito. “Evidentemente al governo Renzi non interessa l'argomento”, attacca Ciro Alessandro, relatore di un panel sull'argomento
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- 17:09 - Cfi, nominati nuovi vertici società, Frangi ad e Dall'Ara presidente
Roma, 13 dic. (Adnkronos/Labitalia) - Si è tenuta ieri, giovedì 12 dicembre, la prima riunione del nuovo consiglio di amministrazione di Cfi – Cooperazione Finanza Impresa, società partecipata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, investitore istituzionale dedicato alle imprese cooperative deputato all’attuazione della legge Marcora. Il Consiglio ha provveduto a nominare le figure apicali della società designando: Stefano Dall’Ara a ricoprire la carica di presidente del consiglio di amministrazione, Mauro Frangi, vicepresidente e amministratore delegato e Fabio Travaglini, vicepresidente.
Stefano Dall’Ara - bolognese, responsabile dell’area finanza nazionale di Legacoop, con alle spalle una ventennale esperienza nel settore bancario, una lunga attività sia manageriale che di governance e diversi incarichi ricoperti in società del settore finanziario e non, anche vigilate e quotate; tra le diverse cariche di rilievo la presidenza di “Previdenza Cooperativa”, il fondo pensione negoziale dei dipendenti delle imprese cooperative. Stefano Dall’Ara succede così a Mauro Frangi che, dopo aver presieduto la società dal 2016 ad oggi, rivestirà nel prossimo triennio il ruolo di amministratore delegato.
“Frutto di una grande intuizione degli anni 80, la Legge Marcora, il ruolo di CFI si è sempre più consolidato negli anni come uno strumento unico e fondamentale per lo sviluppo del movimento cooperativo", commenta il nuovo presidente Stefano Dall’Ara. "Il nuovo Consiglio di Amministrazione perseguirà l’obiettivo di svilupparne ulteriormente l’attività che rientra pienamente nella strategia di sostegno alle pmi, in questo caso cooperative, del ministero delle Imprese e del made in Italy. Cfi si pone l’obiettivo di assumere un ruolo ancora più importante nel sostegno alla crescita del movimento cooperativo che rappresenta per volume d’affari, per occupati e per impatto sociale generato una delle realtà più rilevanti ed importanti dell’economia italiana”.
“Cfi proseguirà nella sua missione di sostenere la nascita e lo sviluppo delle imprese cooperative di lavoro e sociali - conclude Mauro Frangi, amministratore delegato - in stretta collaborazione e sinergia con il ministero delle imprese e del made in Italy. Con oltre 72 milioni di impieghi in essere e 209 cooperative finanziate, Cfi rappresenta, oggi, un attore finanziario e un partner privilegiato per imprese che hanno nella generazione di buona occupazione e nella realizzazione di progetti. imprenditoriali ad elevato impatto sociale ed ambientale le loro principali finalità. A partire, ovviamente, dall’accompagnamento e dal sostegno finanziario delle imprese rigenerate dai lavoratori (Wbo) e con un’attenzione particolare, grazie ad un progetto finanziato dalla Commissione Europea, anche alle imprese di minori dimensioni impegnate in percorsi di patrimonializzazione e crescita. Continueremo ad operare con convinzione per sostenere lo sviluppo dell’economia mutualistica e sociale: è questo il contributo che abbiamo da offrire allo sviluppo del Paese”.
- 16:56 - Natalità, Fazzari (Fater): "Con People First garantito equilibrio vita-lavoro"
Milano, 13 dic.(Adnkronos) - “Siamo partiti da una visione semplice, ma molto ambiziosa, di creare un'azienda dove le persone tornino a lavorare ogni giorno più felici. L'abbiamo chiamata ‘People First’ ed è un programma per il quale abbiamo ascoltato le necessità dei dipendenti, che ci chiedevano una cosa semplice: flessibilità nel coniugare le necessità di lavoro e quelle familiari”. Sono le parole di Antonio Fazzari, general manager di Fater, in occasione ultima tappa del 2024, a Milano, degli ‘Stati Generali della natalità in tour’, il percorso promosso dalla ‘Fondazione per la natalità’ per sensibilizzare istituzioni, aziende e società civile sul tema della natalità, cruciale per il futuro del Paese.
Ai lavori hanno partecipato il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e gli assessori regionali Elena Lucchini (Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità) e Simona Tironi (Istruzione, Formazione e Lavoro) insieme a Gigi De Palo, presidente della Fondazione per la Natalità e ideatore degli Stati Generali.
“Noi siamo l'azienda di Pampers, di Lines e di Ace e all'interno del nostro programma il target dei genitori ha un posto speciale. Anche i genitori chiedono lo stesso: flessibilità. Per questo abbiamo abbracciato il lavoro ibrido 5 su 5 già da cinque anni - spiega Fazzari - Ci siamo chiesti come aiutare le famiglie con bimbi e abbiamo messo a disposizione un bonus asilo di 250 euro netti al mese per bambino. E’ stato uno strumento più flessibile rispetto alla creazione di un asilo nido nel nostro ufficio, che avrebbe richiesto a tutti i colleghi di portare i bimbi al lavoro”.
“Un altro aspetto molto importante è stato pensare al secondo genitore, estendendo il congedo parentale a tre mesi - continua - Il 100% dei nostri papà in Fater hanno aderito a questa possibilità e sono due anni che tornano in ufficio un po’ stanchi, ma molto felici di aver seguito i loro bimbi”.
“Inoltre, abbiamo appena comunicato una nuova misura di questo programma che abbiamo chiamato ‘Kids at Campus’. Campus è il nostro headquarter, il nostro ufficio e tutti i nostri colleghi con bimbi o ragazzi sopra i sei anni possono portarli con loro nel nostro headquarter, dove saranno accolti in postazioni divertenti, ma sicure - conclude il general manager di Fater- pertanto, mentre i genitori sono impegnati a lavorare, i ragazzi possono rilassarsi in ufficio o fare i compiti. In questo modo si ha a disposizione un'altra soluzione per coniugare vita personale e vita professionale. È un programma che non si ferma mai, perché siamo sempre in ascolto. Siamo molto contenti di dove siamo, ma anche molto desiderosi di continuare a cambiare”
- 16:43 - Camera: dimissioni Enrico Letta a Odg aula giovedì 19
Roma, 13 dic (Adnkronos) - Giovedì 19 dicembre "saranno iscritte all’ordine del giorno della relativa seduta le dimissioni del deputato Enrico Letta". Lo si legge nel calendario dei lavori settimanali dell'aula della Camera. L'ex presidente del Consiglio, come aveva già annunciato via social, si dedicherà a tempo pieno all'incarico appena ricevuto di decano della School of politics, economics and global affairs all'Ie University di Madrid.
Per Letta, che ha da poco consegnato il rapporto sul futuro del mercato unico europeo su mandato dei vertici Ue, si tratta delle seconde dimissioni da parlamentare. Nel 2015, infatti, lasciò Montecitorio in occasione della nomina alla guida della Scuola di Affari internazionali dell'università di Parigi Sciences Po. In questi anni Letta ha sempre mantenuto la presidenza dell'Istituto Jaques Delors. Al suo posto, alla Camera dei deputati, subentrerà Rosanna Filippin, già senatrice del Pd.
- 16:39 - Brianza Energia Ambiente-Brianzacque, al via aggregazione
Roma, 13 dic. (Adnkronos) - Dopo il sì delle assemblee dei soci, è arrivato anche quello dei Consigli di Amministrazione: il percorso per l’aggregazione Brianza Energia Ambiente-BrianzAcque in un unico gruppo è ora partito ufficialmente. Il 2025 sarà quindi un punto di svolta per giungere a una multiutility pubblica su base provinciale per la gestione integrata del servizio idrico con quello di igiene ambientale.
I due CdA, riuniti in seduta congiunta lo scorso 28 novembre, a Desio, presso la sede di Brianza Energia Ambiente, hanno preso atto della valutazione positiva degli uffici legali cui era stata affidata una perizia sulla fattibilità del processo e, come passaggio successivo, hanno stilato un cronoprogramma di massima, che entro il 2025 vedrà nascere la nuova realtà.
A darne notizia Mario Carlo Novara ed Enrico Boerci, presidenti delle due realtà, nel corso di un incontro con la stampa tenutosi venerdì 13 dicembre a Monza. "Il risultato che oggi festeggiamo è frutto di un lavoro attento e silenzioso che va avanti da mesi - hanno spiegato Novara e Boerci - I comuni soci delle due aziende e la Provincia hanno incoraggiato a lungo un’operazione di questo genere, ma per raggiungere l’obiettivo abbiamo preferito optare per un percorso ponderato, facendo tesoro delle esperienze passate e valutando con attenzione tutte le criticità tecniche che avrebbero potuto inficiare le buone intenzioni. Possiamo dire di aver concluso le verifiche preliminari del progetto: ora, ci aspetta una fase tecnica che si esaurirà a fine febbraio, lasciando campo aperto alla nascita di una nuova realtà territoriale ancora più solida, efficiente, funzionale".
Il progetto di aggregazione tra le due società risponde a un preciso mandato dell’Assemblea dei soci di BrianzAcque del maggio 2024 e dal mandato conferito dall’Assemblea dei soci di Bea al CdA al momento del suo insediamento, nel 2022. In entrambi i casi, la volontà dei soci punta a integrare la gestione del servizio di igiene ambientale con quello dell’idrico in capo a un unico soggetto interamente pubblico. Sulla scorta di quest’indicazione e di interlocuzioni già in corso è stata posta in essere un’attività di due diligence sfociata nel CdA congiunto e nella decisione di dare avvio al percorso aggregativo, "inteso - spiega una nota congiunta - come strutturazione di un percorso orientato verso la crescita e il saper fare di cui ciascuna azienda è dotata per una progressiva e sostenibile creazione di valore.
"La necessità di realizzare l’aggregazione muove dall'esigenza di conseguire economie di scala e di scopo nonché di ottimizzare servizi locali di pubblica utilità, articolati ed essenziali, dove l’efficienza è da sempre decisiva - si legge - L’unificazione delle due aziende rappresenta un percorso virtuoso di economia circolare che si inserisce nell’ambito della transizione verde intrapresa da tempo, e con risultati tangibili, da entrambe le società. A livello industriale, più azioni sinergiche potranno scaturire dalla connessione tra impianti di depurazione delle acque e di trattamento rifiuti, con un utilizzo circolare in grado di valorizzare l’energia prodotta".
Complessivamente, le due società vantano un patrimonio di 265 milioni di euro, un Ebitda di 47 milioni e più di 400 dipendenti. Insieme, potranno semplificare il panorama delle utility di Monza e Brianza, razionalizzare ed efficientare la gestione del servizio pubblico, migliorare le logistiche, sviluppare nuove operatività. Il tutto con una ricaduta positiva sul versante sociale.
- 16:38 - Brianza Energia Ambiente-Brianzacque, al via aggregazione
Roma, 13 dic. (Adnkronos) - Dopo il sì delle assemblee dei soci, è arrivato anche quello dei Consigli di Amministrazione: il percorso per l’aggregazione Brianza Energia Ambiente-BrianzAcque in un unico gruppo è ora partito ufficialmente. Il 2025 sarà quindi un punto di svolta per giungere a una multiutility pubblica su base provinciale per la gestione integrata del servizio idrico con quello di igiene ambientale.
I due CdA, riuniti in seduta congiunta lo scorso 28 novembre, a Desio, presso la sede di Brianza Energia Ambiente, hanno preso atto della valutazione positiva degli uffici legali cui era stata affidata una perizia sulla fattibilità del processo e, come passaggio successivo, hanno stilato un cronoprogramma di massima, che entro il 2025 vedrà nascere la nuova realtà.
A darne notizia Mario Carlo Novara ed Enrico Boerci, presidenti delle due realtà, nel corso di un incontro con la stampa tenutosi venerdì 13 dicembre a Monza. "Il risultato che oggi festeggiamo è frutto di un lavoro attento e silenzioso che va avanti da mesi - hanno spiegato Novara e Boerci - I comuni soci delle due aziende e la Provincia hanno incoraggiato a lungo un’operazione di questo genere, ma per raggiungere l’obiettivo abbiamo preferito optare per un percorso ponderato, facendo tesoro delle esperienze passate e valutando con attenzione tutte le criticità tecniche che avrebbero potuto inficiare le buone intenzioni. Possiamo dire di aver concluso le verifiche preliminari del progetto: ora, ci aspetta una fase tecnica che si esaurirà a fine febbraio, lasciando campo aperto alla nascita di una nuova realtà territoriale ancora più solida, efficiente, funzionale".
Il progetto di aggregazione tra le due società risponde a un preciso mandato dell’Assemblea dei soci di BrianzAcque del maggio 2024 e dal mandato conferito dall’Assemblea dei soci di Bea al CdA al momento del suo insediamento, nel 2022. In entrambi i casi, la volontà dei soci punta a integrare la gestione del servizio di igiene ambientale con quello dell’idrico in capo a un unico soggetto interamente pubblico. Sulla scorta di quest’indicazione e di interlocuzioni già in corso è stata posta in essere un’attività di due diligence sfociata nel CdA congiunto e nella decisione di dare avvio al percorso aggregativo, "inteso - spiega una nota congiunta - come strutturazione di un percorso orientato verso la crescita e il saper fare di cui ciascuna azienda è dotata per una progressiva e sostenibile creazione di valore.
"La necessità di realizzare l’aggregazione muove dall'esigenza di conseguire economie di scala e di scopo nonché di ottimizzare servizi locali di pubblica utilità, articolati ed essenziali, dove l’efficienza è da sempre decisiva - si legge - L’unificazione delle due aziende rappresenta un percorso virtuoso di economia circolare che si inserisce nell’ambito della transizione verde intrapresa da tempo, e con risultati tangibili, da entrambe le società. A livello industriale, più azioni sinergiche potranno scaturire dalla connessione tra impianti di depurazione delle acque e di trattamento rifiuti, con un utilizzo circolare in grado di valorizzare l’energia prodotta".
Complessivamente, le due società vantano un patrimonio di 265 milioni di euro, un Ebitda di 47 milioni e più di 400 dipendenti. Insieme, potranno semplificare il panorama delle utility di Monza e Brianza, razionalizzare ed efficientare la gestione del servizio pubblico, migliorare le logistiche, sviluppare nuove operatività. Il tutto con una ricaduta positiva sul versante sociale.
- 16:33 - Italia-Argentina: Milei arrivato a Palazzo Wedekind per premio Friedman
Roma, 13 dic. (Adnkronos) - Il Presidente argentino Javier Milei è appena arrivato a Palazzo Wedekind dove verrà insignito del premio Milton Friedman. Alle 18.30 Milei è atteso a Palazzo Chigi, a pochi passi da dove si trova ora, per incontrare la premier Giorgia Meloni.
- 16:33 - Referendum: Magi, 'occasione per passare da protesta a proposta, Meloni che intenzioni ha?'
Roma, 13 dic (Adnkronos) - "Abbiamo di fronte una primavera referendaria per il Paese, con i cittadini chiamati a dire la loro direttamente su questioni centrali: la legge sulla cittadinanza, l'autonomia, la sicurezza sul lavoro e il Jobs Act. E' una occasione da non sprecare per passare dalla protesta alla proposta". Lo ha detto il segretario di +Europa Riccardo Magi in un incontro alla Camera.
"Ma le intenzioni del governo quali sono? E' al potere con il 44% del voto degli italiani, tradotto in oltre il 60% dei seggi. La Meloni si dice rispettosa della volontà popolare, però ha paura del referendum e si nasconde dietro al quorum -ha spiegato ancora Magi-. Vuole utilizzare, come tutti i governi, il quorum o l'astensionismo per far fallire il referendum anziché accettare la sfida e invitare i cittadini a partecipare".
Per il segretario di +Europa, "è una cosa di una prepotenza inaccettabile. Da una populista vera ci saremmo aspettati che cogliesse al volo parole di La Russa, che ha detto che un referendum può essere valido anche con il 40% dei sì. Presenteremo una proposta riforma costituzionale di questo tipo e vediamo se la populista Meloni converge".