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Roubini, l’economista che ha previsto la crisi: “Se vince Grillo disastro per Italia”

Nouriel Roubini al Workshop Ambrosetti: "Renzi ultima spiaggia per l'Italia". Bocciata l'ipotesi di un eventuale governo a 5 Stelle. E se vince Berlusconi "un mezzo disastro: nessuno in Europa vuole più vederlo alla guida del Paese". Renzi "ha una grande popolarità", ma potrebbe fermarlo lo "scarso consenso" nel Pd
Roubini, l’economista che ha previsto la crisi: “Se vince Grillo disastro per Italia”
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“Se si torna a votare e vince Grillo per l’Italia è un disastro”. Parola di Nouriel Roubini, l’economista soprannominato “Cassandra” perché fu il primo, nel 2006, a prevedere l’inizio della grande crisi economica. Quando parla, insomma, c’è da drizzare le orecchie. E Roubini, parlando durante il Workshop Ambrosetti a Cernobbio (Como), ha lanciato questo avvertimento: un governo targato 5 Stelle sarebbe deleterio per il Paese. Renzi, invece, “per l’Italia è l’ultima spiaggia” (concetto che Roubini aveva già espresso alcune settimane fa), visto “il Pd non ha altri leader possibili” e se si torna a votare si profila uno scenario pessimo: la vittoria di Grillo, definita appunto “un disastro”, o quella di Berlusconi, “un altro mezzo disastro, perché in Europa nessuno vuole più vederlo alla guida del Paese”.

“Renzi ha una grande popolarità“, ha notato poi l’economista commentando quello che sta facendo il governo in carica. Ma non è sufficiente: lo “scarso consenso” nel Pd, i “bastoni tra le ruote” che gli altri partiti potrebbero tentare di mettergli e il rapporto difficile con il sindacato rischiano di indebolirlo. Finora, comunque, giudizio positivo: “Per ora quanto ha annunciato va tutto nella direzione giusta”: “Il programma che il governo di Matteo Renzi ha proposto è positivo. L’Italia ha fatto più della Spagna sul versante dell’aggiustamento dei conti pubblici, ma ha fatto meno di Madrid e di altri Paesi sul lato delle riforme strutturali. Renzi ha proposto una lunga lista di riforme, da quelle istituzionali alla riforma del mercato del lavoro, rendendolo più flessibile, alla riduzione della spesa pubblica tramite la spending review, utilizzando i proventi per ridurre la tassazione sul lavoro”. E, “se sarà capace di realizzare tutti o la maggior parte di questi cambiamenti strutturali, le cose miglioreranno per l’economia italiana e anche per i mercati, che hanno concesso il beneficio del dubbio a Renzi. Fare una riforma al mese come aveva detto non è realistico, una ogni due mesi sarebbe abbastanza. Ma, se va nella giusta direzione e le cose vengono realizzate, la fiducia dei consumatori e degli investitori diventerà più forte e l’Italia potrà entrare in un circolo virtuoso”. 

Sullo spread, che è ai minimi da quattro anni a questa parte, ha avvertito infine: “Scende, ma in attesa di vedere cosa Renzi realizzerà”.

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