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Obama, campi di baseball e provincialismo italiano

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Orrore. Barack Obama, presidente degli Stati Uniti, un Paese in cui la “storia” inizia quando l’Italia ne ha già vissute una decina, inclusi gli sfarzi dell’Impero Romano, ha osato, per dimostrare la sua sincera ammirazione, paragonare la grandezza del Colosseo a quella  di un campo da baseball. Vergogna, vergogna, vergogna. Solo un americano stupido come tutti gli americani, cresciuto a baseball (appunto) e hot dog poteva dire una scempiaggine del genere. Solo loro, gli yankee, che non capiscono nulla di arte e bellezza (infatti, hanno persino dato un Oscar al film di Sorrentino) possono arrivare ad esprimere la meraviglia per un capolavoro come il Colosseo, attraverso un paragone prosaico e terra terra. 

Mica come noi. Noi con la bellezza ci cresciamo. Non solo a Roma, museo a cielo aperto. Ma a Napoli, Firenze, Milano. Ovunque. Noi, di fianco al Colosseo ci passiamo in motorino ogni giorno e non ci facciamo mai venire in mente un campo da baseball. Noi pensiamo alla nostra storia, alle nostre radici, a quel patrimonio culturale e artistico che da solo potrebbe alzare il nostro Pil. 

Ci pensiamo tanto. Sempre. Talmente tanto che, quando vengono ulteriormente tagliati i fondi alla cultura, noi siamo talmente presi a pensarci che non ce ne accorgiamo. Ci pensiamo talmente tanto che mentre Pompei cade a pezzi noi siamo sereni perché non abbiamo mai osato dire una stupidaggine come quella del campo di baseball. Noi, mentre un patrimonio senza eguali al mondo viene dimenticato, offeso e vituperato, siamo troppo impegnati a discutere sul fatto che poi il baseball è pure una noia, mica come il calcio. Quello sì che è uno sport. Quelli sì che sono stadi che valgono paragoni onorevoli.

Noi, quelli che non andiamo a visitare un museo nemmeno se ce lo impone la legge ma che, diligentemente, a New York facciamo la fila, dopo aver pagato, per salire su un “palazzo alto” e poi, con tanto di cappellino, ci rechiamo allo Yankee stadium, a guardare uno sport che nemmeno capiamo e mentre siamo lì, nemmeno ci ricordiamo che a Roma, a casa nostra, c’è il Colosseo.

Ps. personalmente considero il film di Paolo Sorrentino un capolavoro.

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