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Firenze, Palazzo Vecchio “abbandonato”. Tutti a Roma con Matteo Renzi

Bonifazi, capogruppo Pd in Comune, è rimasto in aula 12 secondi. Deputato eletto in Piemonte è anche tesoriere dei Democratici. Per garantire l'elezione di Nardella come suo successore, il sindaco di Firenze ha confezionato per Giani una consulenza ad hoc e Ncd candida Toccafondi, oggi sottosegretario
Firenze, Palazzo Vecchio “abbandonato”. Tutti a Roma con Matteo Renzi
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Dodici secondi netti. Francesco Bonifazi, capogruppo del Pd fiorentino, consigliere comunale, parlamentare toscano eletto nella circoscrizione del Piemonte, da dicembre tesoriere dei democratici, ieri ha registrato il record di permanenza a Palazzo Vecchio: 12 secondi in aula, un minuto circa in Comune. Entrato e uscito. “Ultimamente vengo poco”, ammette correndo via. Dario Nardella si trattiene invece un’oretta prima di scappare per raggiungere Roma a registrare la puntata di Porta a Porta. “Mi aspetta Vespa, scusatemi”, dice interrompendo la discussione in aula sull’aeroporto fiorentino e lasciando interdetti i 23 consiglieri presenti. Nardella, a oggi ancora parlamentare, è stato rispedito da Matteo Renzi a Firenze affinché prenda il suo posto come sindaco. Al momento in Comune Nardella è vicesindaco, fa le veci del sindaco, ha le deleghe a polizia municipale, personale, casa, sociale, sport e sanità. Da Renzi, oltre alla candidatura a primo cittadino, ha ereditato anche gli ultimi due mesi di amministrazione, che coincidono con la campagna elettorale per la conferma a sindaco. E il premier se li era preparati bene: nei prossimi 60 giorni ha in agenda circa 80 appuntamenti tra inaugurazioni, tagli dei nastri, convegni, iniziative benefiche. Senza contare interviste e comparsate in tv, che Nardella pare apprezzare molto. 

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“Corro altrimenti perdo il treno per Roma”. Inteso come Frecciarossa, perché su quello di Renzi c’è salito in tempo. Insieme a molti, da Firenze. L’ultimo a prenderlo è stato ieri Eugenio Giani. L’ha agguantato al volo. Assessore a Palazzo Vecchio dal 1992, oggi consigliere regionale, presidente del Consiglio comunale e della Società dantesca, con un incarico al Coni, da ieri è anche consulente allo sport del presidente del Consiglio. Un incarico ad personam creato appositamente da Renzi per scongiurare la candidatura di Giani a sindaco: alle primarie del 23 marzo avrebbe sfidato Nardella e sconfitto a mani basse. Meglio portarlo a Roma dunque. A dire dello stesso Giani il sindaco (oggi premier e segretario del Pd) gli aveva promesso il sottosegretariato allo sport. Quando venerdì ha visto che lui tra i nominati non c’era ha cominciato a chiederne ragione a Renzi, il premier gli ha risposto domenica sera con un sms: “Fidati”. Che dopo l’ormai famoso “Enrico stai sereno” con cui rassicurò Letta, non prometteva nulla di buono. Così Giani ha fatto sapere che lui era pronto a fare le primarie: ha già le firme necessarie. Lunedì è arrivata la proposta: una bella consulenza allo sport. L’incarico è ancora da formalizzare, l’importante per Renzi è superare il 4 marzo: oggi scadono i termini per presentare le firme a sostegno delle candidature.

Al momento l’unico certo è Nardella. Si presenterà forse il civatiano Iacopo Ghelli. Una sfida impari, per salvare le apparenze e mettere in scena delle “primarie fuffa”, dicono gli stessi consiglieri. Del resto basta dare uno sguardo alla pagina facebook di Nardella per comprendere che l’uomo non è molto amato dai fiorentini. L’ascesa di Renzi e il conseguente trasferimento dei renziani a Roma, ha lasciato Palazzo Vecchio sostanzialmente privo di amministratori. E oltre alle campagne elettorali il Comune entro fine marzo deve approvare anche il bilancio, seppure in aula “non sia ancora arrivato alcun documento”, dicono i consiglieri Tommaso Grassi e Giovanni Galli, il primo di Sel l’altro ex candidato sindaco del centrodestra contro Renzi nel 2009.

Col sindaco in Parlamento se n’è andato l’assessore Rosa Maria de Giorgi, il capogabinetto Luca Lotti (ora sottosegretario all’Editoria), i già citati Bonifazi e Giani, presidente del consiglio comunale. Erasmo D’Angelis, da presidente di Publiacqua a sottosegretario alle infrastrutture. Ai nastri di partenza ci sono ancora Antonella Manzione, direttore generale del Comune e comandante della polizia municipale, nonché sorella di Domenico Manzione sottosegretario dell’Interno prima con Letta e ora con Renzi; il vicedirettore generale Giacomo Parenti e Franco Bellacci, capo segreteria di Palazzo Vecchio, più noto per aver musicato gli appuntamenti di Renzi. Tutti sul treno per Roma. E i lavori a Palazzo Vecchio sono fermi. Bilancio, piano urbanistico, incompatibilità del sindaco e di Nardella. Che deve ancora comunicare alla presidenza della Camera le dimissioni da deputato. Escluso il pericolo Giani, resta l’incognita dello sfidante del centrodestra. Ma Denis Verdini sta scegliendo il candidato ideale e Ncd punta su Gabriele Toccafondi, sottosegretario di Renzi.

d.vecchi@ilfattoquotidiano.it  

Da Il Fatto Quotidiano del 4 marzo 2014

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