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Napolitano: “Con Renzi arriverà la svolta? Non fatemi domande ipotetiche”

Il capo dello Stato risponde ai giornalisti durante la visita a Catania. Firmata la convenzione per la nascita del "distretto Sud Est Sicilia"
Napolitano: “Con Renzi arriverà la svolta? Non fatemi domande ipotetiche”
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 Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano frena gli entusiasmi. “Presidente, con Renzi arriva questa svolta?”, hanno chiesto i giornalisti al capo dello Stato in visita a Catania. “Bella domanda, in America le chiamano ‘hypothetical questions’ – ha risposto il presidente della Repubblica – “E’ difficile dire ‘non esagerate’….”. Insomma, Napolitano invita i presenti a non avere troppe aspettative nei confronti del nuovo governo. Governo che oggi è andato in trasferta a Treviso per la prima visita istituzionale. E proprio in quel contesto è arrivata la prima delusione: Renzi infatti ha scelto di non incontrare gli operai della Electrolux “per motivi di sicurezza”

La visita del capo dello Stato nel capoluogo etneo è iniziata questa mattina dalla sede del municipio. Napolitano, accolto dal sindaco Pd Enzo Bianco, ha assistito nel salone Bellini del Palazzo degli Elefanti all’incontro “Catania e lo sviluppo del distretto Sud-Est Sicilia”. Al termine i rappresentanti degli enti fondatori hanno firmato il protocollo costitutivo del distretto. Nel pomeriggio, il capo dello Stato ha poi partecipato, nell’aula magna “Santo Mazzarino” del monastero dei Benedettini, alla cerimonia di inaugurazione del 579° anno accademico dell’Università di Catania. 

C’era anche Serena Cacciola, la studentessa di 16 anni del III liceo scientifico di Linguaglossa, autrice di una delle lettere che il capo dello Stato ha letto nel suo discorso di fine anno il 31 dicembre, ad accogliere Napolitano. “E’ stata una grande emozione – racconta Serena – non me l’aspettavo. Mi ha fatto un grande piacere averlo incontrato. Cosa mi ha detto? Mi ha incoraggiata ad andare avanti…”. La studentessa conferma che la lettera inviata lo scorso anno al capo dello Stato aveva come motivazione quella di “esprimere il disagio che i giovani avvertono per la crisi economica ed occupazionale”. 

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