Sale la tensione in Thailandia. Due esplosioni hanno colpito un accampamento dei manifestanti antigovernativi a Bangkok. Fonti mediche parlano di 28 feriti, ma ancora non è chiara la dinamica dell’attentato. Il gesto di stamani arriva dopo che due giorni fa un altro ordigno aveva colpito un corteo provocando la morte di un uomo e il ferimento di 37 persone.

L’accampamento colpito domenica mattina è uno dei sette presidi organizzati dall’opposizione governativa thailandese che lo scorso 13 gennaio è scesa nelle strade della capitale contro Thaksin Shinawatra, il premier, adesso in esilio, che ha lasciato nelle mani della sorella Yingluck la guida del paese. Il presidio si trova nella zona del monumento della Vittoria. Dopo le esplosioni, che sembrano di potenza limitata, uno dei responsabili dell’accampamento, Thaworn Senneam, ha spiegato ai media thailandesi di aver visto il presunto attentatore scappare a bordo di una motocicletta, dopo aver sparato un colpo di pistola per sfuggire ai suoi inseguitori.

 

Intanto migliaia di manifestanti continuano a occupare sette punti chiave del centro di Bangkok, nel tentativo di costringere la premier Shinawatra alle dimissioni e di forzare la cancellazione del voto anticipato previsto per il 2 febbraio.

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