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Nigeria, rapito un tecnico italiano. Si indaga su una banda criminale

Marcello Rizzo, 55 anni, si trovava nel Paese africano in qualità di project manager di una società edile siciliana. A effettuare il sequestro, secondo l'ipotesi più accreditata, un gruppo di delinquenti comuni per ottenere un riscatto
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Sequestrato un tecnico italiano in Nigeria. Si tratta di Marcello Rizzo, 55 anni, che si trovava nel Paese africano in qualità di project manager della Gitto Costruzioni, una società edile siciliana. Il rapimento è avvenuto mercoledì sera nella regione del Delta del Niger, nel sud della Nigeria: l’uomo si trovava sul posto per occuparsi della costruzione di un ponte sul fiume, per conto della sua azienda, tra le città di Onistsha e Asaba. Di ritorno dalla cava dove lavorava, secondo fonti locali, è stato fermato da otto uomini a volto coperto, armati di kalashnikov e machete. L’autista del tecnico italiano è stato picchiato, ma poi rilasciato dagli assalitori.

Il ministero degli Esteri ha confermato il sequestro e ha fatto sapere che “sono stati subito attivati tutti i canali per arrivare ad una soluzione del caso”, su cui è stato chiesto il massimo riserbo. Non è ancora chi siano gli autori del rapimento. In un primo momento si parlava di un sequestro ad opera del Mend, il movimento di guerriglia attivo nella regione del Delta del Niger. In seguito, ha preso corpo un’altra ipotesi: a rapire il tecnico sarebbe stata una banda criminale del luogo per ottenere un riscatto.

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