Giornalisti, è morta Candida Curzi. Figlia di Sandro, era ex caporedattore Ansa
E’ morta questa notte Candida Curzi, caporedattore centrale dell’Ansa fino all’agosto scorso. Avrebbe compiuto 59 anni il prossimo gennaio. Lascia il marito e collega Vitantonio Lopez (caporedattore del Fatto Quotidiano dalle origini fino a pochi mesi fa) e tre figli: Emilio, Corallina e Olivia. Nata a Roma, figlia di Bruna Bellonzi e Sandro Curzi, storico direttore del Tg3, aveva trascorso la sua intera vita professionale all’interno della più grande agenzia di stampa italiana. Cronista di razza, giornalista appassionata e rigorosa, era stata inviata di punta su alcuni dei maggiori fatti di cronaca italiana degli anni Ottanta e Novanta. Nel corso della sua carriera, era stata fra l’altro responsabile delle redazioni Cronache italiane e Cultura e spettacoli prima di approdare all’Ufficio centrale.
Una vita professionale all’insegna della curiosità e della caccia alla notizia ma anche dell’impegno sindacale a difesa dei diritti e dell’integrità della professione. Un modello per quei tanti giovani giornalisti che si affacciavano alla professione e che trovarono spesso in Candida un riferimento importante e un sostegno. Ad agosto aveva lasciato l’Ansacon un ultimo e discreto richiamo ad una maggiore presenza femminile anche nelle figure apicali della professione. L’ultimo saluto a Candida Curzi sarà domani, 30 novembre, dalle 15 in Campidoglio nella sala del Carroccio all’interno del palazzo Senatorio. Sul suo profilo Facebook poco fa l’ultimo commovente post: “Ci ha lasciato Candida Curzi, compagna, giornalista, madre amatissima e moglie innamorata. Lo annunciano il marito Vitantonio e i figli Emilio, Corallina e Olivia. La velocissima e devastante malattia non ha mai scalfito la sua dignità, il suo coraggio e la sua straordinaria capacità di sorridere sempre alla vita”.
“Un altro pezzo della storia dell’Ansa è andato via” dice una nota del cdr dell’agenzia. “Instancabile, è riuscita a sorprenderci fino alla fine. Come faceva nel lavoro e nella vita di tutti i giorni. Ricordiamo il suo sorriso accennato, la sua determinazione, il rigore professionale, ma anche le sue battute. L’amore per il lavoro, per l’Ansa e la sua famiglia”. “E’ difficile parlare di Candida – continua il Cdr -, perché il dolore è tanto e riesce difficile fare i conti con una realtà atroce: non c’è più. Non ci saranno i suoi consigli ai colleghi, la sua indiscutibile professionalità. Aveva lasciato l’agenzia col suo stile: sobrietà ed eleganza e con un ultimo e discreto richiamo all’impegno e ai valori che contano. E così se ne è andata”. Per la Federazione Nazionale della Stampa, il sindacato dei giornalisti, è “un fulmine a ciel sereno, una notizia dolorosa per tutto il giornalismo italiano”. “Tosta e battagliera nel suo lavoro di giornalista – continua nel suo ricordo la Fnsi – ha dimostrato anche nella sua vita privata, in questi mesi, la stessa forza nella riservatezza del dramma che stava vivendo”. “Giornalista indipendente e coraggiosa – si legge in una nota dell’Ordine dei giornalisti del Lazio – Non ha mai fatto mancare, a chi l’ha conosciuta, consigli e insegnamenti. Sempre vicina ai colleghi e alle colleghe, è stata un esempio di professionalità e di dedizione”.
A Vitantonio Lopez un abbraccio affettuoso da tutti i colleghi del Fatto Quotidiano.