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Il Belgio verso l’eutanasia per i minori. L’Italia si gira dall’altra parte

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Immagino già i commenti su Erode, la Rupe tarpea, il nazismo, la china scivolosa verso l’eugenetica. Come se 13 Senatori su 17 delle Commissioni congiunte Affari sociali e giustizia del Senato belga avessero deciso che i bambini malati e disabili possano essere uccisi a discrezione di un Potere Totalitario Salutista che non ammette imperfezione e debolezza.
In realtà i senatori nel Belgio, con ampia convergenza di forze socialiste, liberali e verdi, hanno convenuto sulla possibilità anche per i minori di ottenere, su loro richiesta, l’accesso all’eutanasia, previo l’assenso dei genitori e solo nel caso in cui essi siano malati terminali, seguiti da un’équipe medica, in condizioni di sofferenza fisica insopportabile e non mitigabile. Con questo voto, se confermato dalla plenaria, il Senato si assumerà dunque la responsbailità di non lasciare senza risposta quelle persone minorenni che, insieme ai propri genitori e ai medici curanti, sono sottoposti nella fase terminale della propria malattia a una tortura implacabile e definitiva. In quelle condizioni, si sono chiesti i senatori, meglio lasciare la possibilità di interrompere la vita o imporre ai minori – e ai loro genitori e medici- un dolore insopportabile?
Il Parlamento italiano, al contrario di quello belga, ha finora deciso non solo di non rispondere, ma di girare la testa dall’altra parte, lasciando che ogni scelta di fine vita sia assunta in un contesto di sofferenza, disperazione e clandestinità, sia per quanto riguarda il testamento biologico che l’eutanasia, anche per quanto riguarda le persone maggiorenni. 

Come Radicali dell’Associazione Luca Coscioni continuiamo a raccogliere sottoscrizioni online su www.eutanasialegale.it sulla proposta di legge di iniziativa popolare già depositata alla Camera dei Deputati con 67.000 firme autenticate e certificate, in attesa che i capigruppo ne consentano la discussione.
 

La nostra proposta di legge fissa il principio generale di libertà e responsabilità nelle scelte di fine vita delle persone maggiorenni, lasciando al dibattito parlamentare -finora negato- il compito di affrontare temi come quello dell’obiezione di coscienza e dei minori, magari anche sulla scorta di esperienze internazionali come quella belga. Continuare a lavarsene le mani non pare la strategia più utile: quando Erode è agitato come un fantasma, è Ponzio Pilato che bisogna temere.

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