“Il governo eritreo ha deciso di prendere tutte le salme e di portarle in Eritrea”, ha detto l’ambasciatore dell’Eritrea in Italia Zemede Tekle Woldetatios in un’intervista a Tv 2000, “Il costo del trasporto sarà pagato dal governo eritreo. Noi abbiamo chiesto la collaborazione del governo italiano per materializzare la decisione dell’Eritrea”. Ma dal governo ancora nessuna risposta: “Stiamo ancora aspettando”. 

L’ambasciatore, ha detto di aver incontrato alcuni parenti delle vittime, ma non ancora i superstiti. “Noi abbiamo il dovere di essere vicino a loro. E’ un compito doveroso che stiamo svolgendo”, ha detto Zemede Tekle Woldetatios. E ha aggiunto che a lui “non risulta” che, come affermato dall’intervistatore, i parenti delle vittime e i sopravvissuti rifiuterebbero il contatto con l’ambasciata. Quanto ai rapporti col governo italiano, l’ambasciatore afferma che lui e i rappresentanti di altri paesi africani hanno “chiesto formalmente alla Farnesina di venire qui, questo è quello che posso dirle” e di avere “presentato la decisione del governo eritreo come nota verbale alla Farnesina”.

Nel frattempo la marina militare ha fatto sapere che è terminato il trasporto dei 385 cittadini stranieri morti nei naufragi del 3 ed 11 ottobre. I corpi verranno tumulati nei cimiteri siciliani, la maggior parte dei quali agrigentini, soprattutto per ragioni sanitarie. Così come è stato indicato dalla Prefettura di Agrigento. “La tumulazione non impedirà eventuali restituzioni dei corpi ai familiari che ne faranno richiesta, poichè la normativa vigente consente l’esumazione/estumazione cosiddetta straordinaria, cioè prima del termine ordinario decennale dall’inumazione al fine del trasporto delle salme in altre sepolture – spiegano dalla Prefettura.

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