Nella speranza di divenire, fra 6 anni, capitale europea della cultura, Ravenna al momento si contenta di essere la capitale italiana del fumetto di realtà. Attorno a questo linguaggio artistico che combina immagine e narrativa l’associazione Mirada ha organizzato il festival internazionale Komikazen, giunto quest’anno alla sua nona edizione, che si terrà dall’11 al 13 ottobre.

Non deve stupire che la città scelta per questa kermesse sia proprio Ravenna. I grandi pannelli di mosaico variopinto che ornano chiese bizantine come Sant’Apollinare in Classe non sono in fondo graphic novels del VI secolo d.C.? A essi era affidato il racconto della vita di una corte sopravvissuta alla caduta dell’impero romano d’occidente. Oggi chi crede fortemente nell’importanza di Komikazen scommette sulle potenzialità del fumetto come strumento per raccontare il presente, nonché come azione artistica e politica al tempo stesso.

“Noi siamo il 99%, voi solo l’1%” è uno degli slogan più famosi di Occupy Wall Street. Alle 18 di sabato 12, giorno dell’inaugurazione al Mar (museo d’arte della città), 99 disegnatori italiani e stranieri realizzeranno una performance espositiva: ognuno di loro apporrà la propria tavola ispirata al tema in una cornice e potrà fare un breve discorso, non più lungo di 140 caratteri, ovvero un tweet. Il tutto sarà ripreso in streaming e trasmesso sul social network in tempo reale. Il festival dunque avrà il suo avvio con una grande azione collettiva, fatta dai disegnatori in mezzo alle persone del pubblico. L’ispirazione è tratta dalle pratiche artistiche del cinese Ai Weiwei, a dimostrare che il fumetto è un’arte adulta che non teme di confrontarsi con il magma del reale.

E la realtà per i fumettisti italiani è quella di un mercato editoriale asfittico, nonostante la visibilità del fumetto sia aumentata dal 2001, anno della prima edizione di Komikazen. “Alcuni disegnatori -raccontano quelli di Mirada- lavorano per un prezzo più basso di quelli che vanno a raccogliere in nero i pomodori. Sono davvero pochi quelli che riescono a sopravvivere con il loro lavoro”. È questa la ragione per cui gli artisti coinvolti hanno firmato un manifesto di protesta. Chiedono che venga riconosciuta come lavoro, da retribuire degnamente, l’opera di chi produce arte e cultura. “Ora non è lavoro -affermano gli artisti- ma “fornitura gratuita di un servizio, occasione permanente e mai professionalizzante di esistere, senza nessuna garanzia di un riconoscimento, sempre in una forma quasi di beneficenza”.

Il festival ravennate del fumetto di realtà costituisce anche la base di lancio per conoscere e diffondere nuovi talenti: nelle edizioni passate ha fatto conoscere in Italia e in Europa autori come l’iraniana Marjane Satrapi con il suo “Persepolis” e il maltese Joe Sacco, un autore che ha saputo fondere il linguaggio dei fumetti con il giornalismo, trattando temi come il conflitto in Palestina e la guerra serbo-bosniaca. Quest’anno al maxi evento “99%” ci saranno fumettisti noti a livello internazionale accanto a giovani artisti emergenti: tra questi Aleksandar Zograf, Helmut Kaplan, Edda Strobl, Giuseppe Palumbo, Sara Colaone, Andrea Bruno, Otto Gabos, Alberto Corradi, Alessandro Baronciani, Pietro Scarnera, Marina Girardi, Magda Guidi, Mara Cerri, David Vecchiato e molti altri.

Tra gli appuntamenti di rilievo si segnalano l’incontro e la mostra dedicati alla presentazione del libro “In fondo alla speranza-ipotesi di Alex Langer”, fumetto sulla vita dello statista altoatesino, realizzata dal disegnatore Nicola Gobbi e dallo sceneggiatore Jacopo Frey, vincitori del concorso Reality Draws 2012. Le tavole dell’opera saranno in mostra alla galleria Mirada da venerdì 11 ottobre alle 21 fino al 27 ottobre.

In programma anche la presentazione della ristampa del romanzo grafico “L’ammaestratore di Istanbul” di Elettra Stamboulis e Gianluca Costantini al Tamo, museo ricavato nella ex chiesa di San Nicolò: il libro a fumetti, diario di viaggio, ma anche ricerca sulle orme della vita di Osman Hamdi Bey, archeologo, pittore orientalista e uomo politico della fine dell’impero ottomano, sarà in mostra dalle 18 di venerdì 11 ottobre fino al 3 novembre.

Nei giorni del festival Ravenna promette di diventare fucina di meeting, riflessioni, tavole rotonde. Una sezione speciale di Komikazen è dedicata a workshop, visite guidate e incontri con gli autori organizzati per le scuole superiori, in cui saranno coinvolti più di mille studenti. Per i bambini delle scuole primarie invece si terranno laboratori di fumetto condotti da Rocco Lombardi.

Tutte le mostre e gli eventi sono ad ingresso libero. Il programma dettagliato è consultabile sul sito www.komikazenfestival.org

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