Non tutti a Venezia si associano alla protesta dei “No grandi navi” di sabato scorso, quando in quaranta si sono tuffati nel canale della Giudecca per fermare il passaggio dei “mostri”. Mentre si avvicina il vertice del governo del 1° ottobre che dovrà decidere sullo stop delle maxi crociere a Venezia, gli operai del porto lagunare sono stati chiamati a scendere in piazza per proteggere l’occupazione.

Si fermerà infatti l’attività dello scalo venerdì dalle 11 alle 13. Le aziende del Porto di Venezia chiamano alla manifestazione di protesta i propri dipendenti contro i progetti di estromissione delle grandi navi dalla Marittima.

L’iniziativa è partita dal comitato “Cruise Venice”, favorevole al mantenimento del traffico delle grandi navi nell’attuale molo di San Basilio. Il Comitato – che da giorni compera pagine pubblicitarie per sostenere le ragioni del Porto e delle compagnie di crociera – ha diffuso un volantino che invita i lavoratori ed i loro familiari ad una manifestazione davanti al municipio di Venezia. Nel volantino di invito alla protesta, “Cruise Venice” parla di “conseguenze disastrose per le imprese del settore, per il porto stesso, e per tutti i lavoratori” se si dovesse arrivare ad una limitazione del traffico delle grandi navi.

Dalla protesta già si è dissociata la Cgil, che con il proprio rappresentante di categoria, Roberto Montagner, ha convocato sempre per venerdì una conferenza stampa per far conoscere la posizione del sindacato. “I tempi troppo stretti che ci si è dati per prendere delle decisioni – afferma – non permettono la serenità del dibattito”. La Cgil sottolinea la complessità del problema e anche della sua soluzione: “La questione del porto di Venezia riguarda sia il traffico dei turisti e dei passeggeri, ma anche quello commerciale, e quindi il tutto dovrebbe essere affrontato nella sua interezza”. 

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