Preso in giro in aula dai colleghi per le difficoltà a leggere l’intervento. Che, però, sono dovute alla sua malattia, la sclerosi multipla. “I vergognosi sfottò a Matteo Dall’Osso” è il titolo di un post sul sito di Beppe Grillo a firma della deputata M5S Giulia Di Vita in cui si denuncia che, “all’una di notte”, durante la seduta fiume alla Camera, il deputato M5S Dall’Osso, affetto da sclerosi multipla, nel corso del suo intervento in Aula è stato oggetto di “battutine” da parte degli “umani colleghi dagli scranni di Pd e Scelta Civica”. 

Dall’Osso aveva “appena fatto il suo intervento in Aula, è l’una di notte, è stata una giornata pesante per tutti, figuriamoci per lui, mentre leggeva il suo discorso ha perso il filo, può capitare a chiunque”, si legge sul post del blog di Grillo, nel quale si denuncia come “gli umani colleghi dagli scranni di Pd e Scelta Civica hanno cominciato a fare battutine sulla sua difficoltà, “dategli il foglio giusto!”, ripetevano le sue parole balbettando a sfottò, mormoravano, ridevano, lo guardavano divertiti”.

Poi, “avvisati dello stato di Matteo qualcuno ha chiesto scusa per la palese, vergognosa, indecente, schifosa, indecorosa gaffe. L’arte dell’ipocrisia. Signori, ci troviamo a lavorare con questa gente. Come possono stupire gli scempi che stanno facendo al Paese e la costante indifferenza per i cittadini italiani più deboli?”, scrive ancora la deputata Di Vita riportando le parole pronunciate dallo stesso Dall’Osso al termine del suo intervento: “E come dissero tre violoncellisti sul Titanic mentre stava affondando ‘è stato un piacere suonare con voi'”. “Ma anche no”, è la postilla della Di Vita.

La polemica ha subito attraversato il palazzo, e la condanna verso chi “insulta i disabili” è stata corale. Sotto schiaffo Scelta civica e Pd che però hanno respinto in modo netto le accuse. “Nessun deputato del gruppo Scelta Civica si è permesso di offendere o anche solo irridere il deputato Matteo Dall’Osso”, ha puntualizzato il gruppo in una nota. “Offendere i disabili non appartiene alla nostra cultura”, hanno aggiunto. “Accuse senza riscontro, senza fondamento”, ha fatto presente anche Ettore Rosato, segretario di aula della presidenza del gruppo Pd.

Quanto a Matteo Dall’Osso, la nottata ha poi lasciato il posto ad una giornata trionfale: ha incassato solidarietà, affetto e applausi; ha preso la parola in aula per ricordare la sua storia, quella di chi ha vissuto l’incubo della malattia ma l’ha poi superato. “Tutti i giorni – ha spiegato – faccio le scale per venire in Aula. Son partito da una condizione in cui non muovevo le gambe, la mano, non vedevo da un occhio e non riuscivo a parlare. Ma oggi la mia storia è diventata un case history internazionale”. E ha chiuso ricordando il suo motto: “Vinciamo noi!’.

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