Come promesso ecco la mia ricetta per il pomodoro al forno ripieno.
Dopo averne inciso una ventina piccoli, maturi e oblunghi, formando così dei capaci contenitori sovrastati da un naturale coperchietto lasciato, per un ultimo lembo, attaccato alla parte sottostante, svuoterete quest’ultimi dai loro semi e dalla loro polpa lasciando comunque intatta la membrana centrale. Avrete così due piccole camere da farcire con un etto e mezzo, se carnivori, di riso carnaroli più lo stesso quantitativo di un buon manzo macinato. Se vegetariani, raddoppierete la dose di riso. Se carnivori rosolerete la carne, rapidamente senza eccessiva cottura, ma con assoluta decisione. Macinato a cui aggiungerete una dose di un paio di spicchi d’aglio tritato. Stando accorti di non eccedere, gli farete, prima di spegnere il fuoco, sentire la vostra decisione di insaporire la carne.

Senza quest’ultima porterete il solitario trito d’aglio al color dell’oro in un padellino con  sempre il medesimo non niente di olio. Per l’umida farcia dovrete, oltre il riso e la carne, usare, recuperandola dalla polpa, tutta la liquidità possibile, che se poca potrete far alleare con un po’ di passata di pomodoro pelato. Aggiungete poi prezzemolo tritato, peperoncino macinato, una minuscola dose di origano o una più generosa presenza di maggiorana fresca, un cucchiaino di curcuma, sempre aiutata a svolgere le sue benefiche proprietà antitumorali da una discreta aggiunta di salutare pepe nero, che ne favorisce l’assimilazione.

Ricordate poi che dovrete mostrare il vostro coraggio salando il tutto, sia nella versione vegetariana che carnivora, con sfacciato coraggio. L ‘abbondante salatura dovrà essere utile alla cottura del rigonfiante riso e all’umido pomodoro. Disponeteli in una stretta teglia sporcata d’olivo anch’esso leggermente salato, non dimenticandovi di salare, dopo averli ulteriormente unti, anche singolarmente tutti i pomodori. 45/50 minuti di un forno a 200 gradi dovrebbe portare a visibile ma necessari sbruciacchiatura l’esterno degli avvizziti, pomodori che nel cottura del riso ritroveranno comunque una loro pienezza.

Da mangiare assolutamente freddi. E se il termometro sale, anche ghiacci di frigorifero.
Qualche volta potrete concedervi di disporre delle patate affettate lunghe fra pomodoro e pomodoro, e anche in quel caso ringrazierete due volte chiunque abbia scoperto il continente americano e le sue magiche piante.

Articolo Precedente

Cucina, chef e televisione. Esatto, questo è proprio un altro post su “Unti e Bisunti”

next
Articolo Successivo

Masterchef, Bruno Barbieri da Londra a Bologna: “Riparto da una trattoria”

next