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L’obiettivo del Pd: consegnare Berlusconi all’Olimpo degli statisti

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Quell’oggetto volante che porta il nome di Pd in questi giorni ha fatto una cosa sola: ha riconosciuto a Berlusconi la dignità di essere un uomo di Stato. Un grande o piccolo statista, non importa, gli hanno consegnato una medaglia al merito. Il partito ha fatto fagotto di vent’anni di storia di questo Paese, ha preso a pesci in faccia l’elettorato, ha guardato agli interessi personali e d’alleanza longeva. Nulla di più. L’Italia è un luogo politicamente sull’orlo del baratro, da una parte c’è il partito della resistenza, il Pdl, quello che resiste ai processi e alle incriminazioni, dall’altra un pugno di marionette che comunque all’idea di governare non volevano rinunciare. La verità è altrove: il modello bersaniano era così convinto di vincere che aveva già assegnato le poltrone. E per tenere in piedi il teatro hanno rinunciato alla metà di quelle poltrone e se le sono spartite con il Pdl.

Ci sono altri motivi per i quali c’è un’Italia che merita questo governo?

Cerchiamo di portare il Paese fuori dalla crisi, ripetono. Oppure: è una questione di responsabilità. Io non vedo responsabilità in Letta né in Alfano. Non credo che possano affrontare – loro come altri – le devastazioni rimaste dal secolo breve, cioè dalla rivoluzione d’ottobre alla caduta del muro di Berlino. Letta e Alfano hanno possibilità di capire cosa ci sia oltre la società capitalista? Ho dei dubbi molto seri. Si sono accorti che non esistono i lavoratori come classe sociale finiti in quella betoniera che è il precariato? Certo, sono persone mediamente intelligenti, ma non hanno né idee né la forza di affrontare un tema così aspro. Non credo siano in grado di capire la direzione del mercato globale, l’importanza dell’ecologia e dell’ambiente, perché poi è di terra di acqua e di aria che si sopravvive.

Ha ragione Beppe Grillo a chiedere che il Capo dello Stato sciolga le camere? Forse no. Sbaglia su un concetto: Alfano e Letta, Renzi e Berlusconi, Santanché e Civati, continuerebbero a fare il loro mestiere. Seguiterebbero cioè a spartirsi quel briciolo di potere d’acquisto che ancora resta ai partiti. Non cambierebbe assolutamente niente. Non si meravigli Grillo se il Pd è al governo per incastrare leggi a favore di Berlusconi: avviene con regolarità dal 1994. Si meravigli perché il governo Napolitano II ha un fine ben più nobile: consegnare Berlusconi all’Olimpo dei grandi statisti. Non solo salvarlo dalla galera, quella è cosa già fatta.

 

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