Il nuovo Parlamento, quello con l’età media più bassa e con il numero maggiore di donne, è al suo terzo mese di vita. Ma di nuovo si registra ben poco. Resta il vecchio malcostume dell’assenteismo, ancora duro a morire. Il record negativo spetta a Silvio Berlusconi, presente in aula una sola volta su 158 votazioni. A fargli compagnia, il suo avvocato, senatore Nicolò Ghedini, Maria Rosaria Rossi e Denis Verdini: l’intero quartetto, capeggiato dall’ex premier, s’è presentato in aula solo per votare la fiducia al governo Letta. A fornire questi dati, e a stilare la classifica delle presenze e delle assenze, è Openpolis, l’osservatorio civico che fotografa le attività dei parlamentari a Montecitorio e Palazzo Madama. 

Nella top five degli assenti, al Senato Openpolis cita la Cinque Stelle Fabiola Antinori, in aula solo dieci volte, ma giustificata da seri problemi di salute. Il vero quinto posto spetta quindi a Francesco Giacobbe del Pd (eletto all’estero) con 17 presenze, mentre il suo collega di partito Marco Minniti è al sesto con 18 presenze. Mentre, per scovare un altro deputato Cinque stelle bisogna arrivare al ventiduesimo posto, dove troviamo Paolo Romano con oltre il 50 per cento delle assenze. Ma anche queste sono giustificate da motivi di salute, con tanto di certificati medici pubblicati sul blog dello stesso Romano.

Gli assenteisti abituali alla Camera per ora spettano al centrodestra: Antonio Angelucci del Pdl (della famiglia che attraverso la Tosinvest controlla il quotidiano Libero), in novanta giorni di legislatura risulta presente una sola volta su 122, seguito da Stefano Quintarelli di Scelta civica, che ha solo una presenza in più del collega del Pdl. Al terzo posto c’è Piero Longo, anche lui avvocato di Silvio Berlusconi e onorevole del Pdl, che conta solo nove presenze.  Maglia nera anche per Umberto Bossi che ha disertato Palazzo Madama ben 108 volte e Michela Vittoria Brambilla, a quota 103 assenze. Tra i deputati più presenti, sul podio ci sono Annalisa Pennarella di SelRoberta Agostini del Pd e Ferdinando Alberti del M5S: non hanno mai saltato un giorno di Aula.

CENTROSINISTRA, IL MENO PRESENTE E’ BERSANI. Sempre alla Camera, per trovare gli assenteisti del centrosinistra bisogna scorrere la classifica e arrivare all’ottavo posto, dove si piazza l’ex segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, assente 79 volte su 122.  Scorrendo ancora un po’ questo elenco, in quattordicesima posizione, troviamo il collega democratico, Paolo Gentiloni, fermo  al 55 per cento, seguito dagli esponenti del centrodestra Gianfranco Rotondi e Daniela Santanchè.

In totale sono soltanto 24 su 315 i senatori che non hanno mancato neanche un giorno a Palazzo Madama.  I primi della classe sono del Pd con undici senatori sempre presentiMaria Rosaria CapacchioneFelice Casson, Donatella Albano, Silvana Amati, Massimo Caleo, Mauro Del Barba, Marco Filippi, Federico Fornaro, Doris Lo Moro, Carlo Pegorer e Pasquale Sollo. Al secondo posto il Pdl con sette senatori che non si sono mai assentati: Salvo Torrisi, Giancarlo Serafini,  Andrea Mandelli, Mario Della Tor, Franco Conte e Federica Chiavaroli. Medaglia di bronzo va al M5S: i cinque senatori sempre presenti sono Alberto Airola, Luigi Gaetti, Vincenzo Santangelo e Giuseppe Vacciano. L’unico senatore della Lega che non ha mai disertato gli appuntamenti è Jonny Crosio. In compenso, ha cambiato due volte gruppo parlamentare.

IN TRE MESI 29 CAMBI DI CASACCA. Infatti nei primi novanta giorni di legislatura, calcola ancora Openpolis, ci sono stati anche diversi cambi di casacca: 12 alla Camera e 17 al Senato. Tra i più clamorosi ci sono quelli dei deputati Vincenza Labriola e Alessandro Furnari, che il 6 giugno hanno aderito al gruppo misto lasciando il Movimento 5 stelle: “Due parassiti – li definisce il collega Gianluca Vacca – nel senso che a fronte di tanti soldi ottenuti hanno prodotto pochissimo”.  

Al Senato, Marino Mastrangelo, il primo maggio s’iscrive al gruppo misto, dopo la rottura con Beppe Grillo per il suo “vizio delle comparsate tv”. Il senatore Giulio Tremonti l’8 maggio lascia la Lega nord per far parte del gruppo Grandi autonomie e Libertà (Gal) seguito a ruota dal collega Paolo Naccarato. Inoltre c’è chi dopo soli tre mesi conta già due passaggi di gruppo: il record spetta ai senatori Gian Marco Centinaio e Jonny Crosio che, dalla Lega, passano al Gal, per poi ritornare nuovamente nella Lega. I parlamentari eletti con la sigla Fratelli d’Italia, nel giro di due settimane hanno abbandonato il gruppo misto per fondarne uno tutto loro.

LA CLASSIFICA DEI “RIBELLI”: SVETTA SCILIPOTI. C’è poi la classifica dei senatori ribelli: il primo in assoluto è Paolo Naccarato del Gal,  che ha votato diversamente dl proprio gruppo ben 37 volte. Al secondo posto, tra i senatori indomiti c’è Domenico Scilipoti, che – nella passata legislatura – lasciò Antonio Di Pietro per abbracciare la causa di Silvio Berlusconi. In questi primi tre mesi, su 68 votazioni si contano 28 sue defezioni. Al terzo posto troviamo Francesco Palermo, alla sua prima esperienza da parlamentare con il gruppo Per le autonomie-Psi, ha votato 23 volte contro corrente. Tra i banchi di Montecitorio troviamo Angelo Attaguile (Lega) con  25 voti  ribelli e Franco Marguerettaz (Lega) con  13 voti contrari alla linea del partito. Segue Andrea Vecchio di Scelta civica con i suoi  dieci voti dissenzienti.

I PIU’ SEGUITI ON LINE: LA PALMA A DI BATTISTA E CIVATI. In questa classifica spiccano anche i parlamentari più seguiti: gli utenti – registrandosi e entrando nel sito – possono attivare il monitoraggio per atti, parlamentari e argomenti e ricevere aggiornamenti sulle attività svolte da ogni singolo eletto. Alessandro Di Battista del Movimento 5 Stelle e Pippo Civati del Pd sono i più seguiti, rispettivamente da 40 e 36 utenti. Al terzo posto c’è  sempre un deputato stellato: il capogruppo Roberta Lombardi che finora totalizza 19 utenti. Anche al Senato per questa  classifica di osservati, salgono sul podio due rappresentanti dei cinque stelle, Vito Crimi e Maurizio Buccarella, rispettivamente con18 e 7 utenti, e Corradino Mineo del Pd che ne conta sette.

Aggiornato dalla redazione web il 17 giugno 2013

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