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Scontri a Roma nel dicembre 2010: 25 manifestanti rinviati a giudizio

I disordini avvennero in occasione del voto di fiducia alle Camere in cui il governo Berlusconi rischiò di cadere, ma fu tenuto in piedi dai "responsabili". Si verificarono lanci di sanpietrini, bombe carta, fumogeni e ordigni. Tra gli imputati un ex consigliere comunale
Scontri a Roma nel dicembre 2010: 25 manifestanti rinviati a giudizio
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Sono stati rinviati a giudizio in 25 per gli scontri a Roma del 14 dicembre 2010 in occasione del voto di fiducia alle Camere (il governo Berlusconi rischiò di cadere, ma fu salvato dai “responsabili”). Il processo inizierà il 16 novembre. Il centro di Roma fu messo a ferro e fuoco con scene di vera guerriglia urbana. 

Il rinvio a giudizio dei 25 è stato disposto dal gip di Roma accogliendo le richieste del pm Luca Tescaroli. Tra loro l’ex consigliere comunale di Roma Nunzio D’Erme, l’esponente di Action Bartolo Mancuso, nonché Manuel De Santis, quest’ultimo già condannato a 3 anni di reclusione per aver colpito alla testa con un casco un minorenne. L’elenco degli imputati comprende anche appartenenti ad ambienti “no global”. I reati contestati, a seconda delle singole posizioni, sono di deturpamento ed imbrattamento di cose altrui, resistenza aggravata a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato, danneggiamento seguito da incendio, travisamento in occasione di manifestazioni pubbliche, promozione di riunione in luogo pubblico non preavvisata. Gli scontri furono scanditi dal lancio di sampietrini, bombe carta, fumogeni, ordigni esplosivi.

 

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