Doveva essere la festa nazionale della Repubblica targata M5S, ma tra imprevisti e problemi organizzativi si è trasformata in una giornata dai toni spenti. E dalla partecipazione limitata. La disputa sull’evento del Movimento 5 Stelle a Mira (Venezia), in programma per il weekend 1 e 2 giugno, si è risolta tra mille amarezze. Programmata per festeggiare i quattro sindaci grillini d’Italia, era stata annullata dal primo cittadino (del Movimento) della cittadina veneta per motivi burocratici e mancanza di permessi, fino a sabato mattina quando Alvise Maniero ha annunciato che i piani sarebbero stati rispettati. Troppo stretti i tempi e in pochi attivisti si sono messi in viaggio per partecipare all’evento. A pesare, per quanto riguarda la partecipazione, anche l’assenza di Beppe Grillo, impegnato nel tour per le elezioni comunali in Sicilia. Gli organizzatori, invece, parlano di disinformazione guidata ad arte: “Chiedete allo staff, un boicottaggio vero e proprio”, ha denunciato Vito Crimi, portavoce al Senato e chiamato a rimediare alla gaffe organizzativa. 

La festa Live 5 Stelle era stata annunciata come l’occasione di incontro per il Movimento a livello nazionale. L’idea era partita dalla voglia di festeggiare gli amministratori a 5 Stelle, Roberto Castiglion da Sarégo, Marco Fabbri da Comacchio, Federico Pizzarotti da Parma e Alvise Maniero da Mira. Il primo però a dover fare i conti con i problemi organizzativi era stato proprio il sindaco grillino Maniero, già noto alla stampa per l’episodio di Roberta Agnoletto, assessore licenziato dopo l’annuncio di essere incinta. Disguidi tecnici e autorizzazioni burocratiche arrivate in ritardo, la giustificazione ufficiale arrivata dal Prefetto di Venezia.

Sull’imprevisto organizzativo, dal palco, nessuna parola. La tesi del boicottaggio ha coinvolto molti tra gli stand di birra a km zero e di cibi locali, tanto che qualcuno del Movimento ha parlato addirittura di una sparizione dei cartelli che indicavano il luogo della festa. Un flop difficile da evitare, vista la scarsa pubblicità: solo un messaggio sul sito del sindaco e poi un passaparola dell’ultimo minuto. La festa della Repubblica a 5 Stelle ha cercato di rimediare con il concerto di Danilo Sacco (ex Nomadi) e spazi dedicati alla politica. A tenere alta la bandiera del Movimento Vito Crimi e il senatore Enrico Cappelletti. Tema della giornata il finanziamento pubblico ai partiti: “Va tolto e basta” ha tuonato Crimi, “perché alla fine sono sempre nostre tasse che vanno in modo indiretto ai partiti, li riciclano invece di investirli per i cittadini. Ci stanno prendendo in giro”. 

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