Cinque stabilimenti balneari incendiati in poco meno di un mese. Episodi che ad Ostia lido (Roma) si ripetono dal 2007 ad oggi con le stesse modalità. Innesti, taniche di benzina e uomini incappucciati che stordiscono le guardie delle strutture. Tra gli ultimi bersagli il ristorante ‘Anema e core’. “E’ sicuramente doloso, anche se non conosciamo la matrice – racconta il proprietario Antonello Ricci – Non abbiamo mai subito minacce, né conosciamo nessuno che paga il pizzo“. Eppure i dati parlano chiaro. E se i proprietari – forse perché sotto scacco – negano la presenza di organizzazioni di tipo mafioso, la lettura dei comitati cittadini è un’altra: “Tutti questi locali incendiati hanno il sapore di racket, o qualcuno che vuole rilevare attività per il riciclaggio di denaro sporco, scoraggiando chi lavora sul territorio”, sostengono i cittadini intervenuti a un incontro sul tema. “La colpa è anche dell’illegalità istituzionale, con la miseria, l’assenza di spazi culturali, Ostia è diventata negli anni terreno fertile per le mafie“, chiosa uno dei candidati alla presidenza del municipio di Chiara Ingrosso, riprese e montaggio di Irene Buscemi
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez