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Crisi economica, difendere i diritti dei cittadini

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Ho letto un bellissimo post di Jacopo Fo. Jacopo scrive che vorrebbe un partito in grado di far fronte all’emergenza sociale e di aiutare le persone in difficoltà.

Ovvio ma evidentemente non scontato, a sinistra. La situazione in Italia è drammatica e si sta aggravando ulteriormente.

Quasi ogni giorno un imprenditore, un artigiano, un lavoratore o un pensionato decidono di togliersi la vita perché non riescono a recuperare i propri crediti e onorare i propri debiti. Ci sono persone che in pochi mesi hanno perso il piccolo grande capitale di anni di sacrifici.

Tutti i giorni, nei tribunali d’Italia, si tengono aste giudiziarie e udienze di sfratto per morosità. L’elenco degli immobili pignorati è lunghissimo e aumentano le famiglie che improvvisamente si ritrovano senza più un tetto che li protegga. Altre non hanno soldi per comprarsi da mangiare.

Le banche non concedono più prestiti. Ricordo tempi migliori in cui il direttore di una filiale di banca della mia città (non era l’unico) girava per le imprese e le famiglie proponendo prodotti finanziari e fidi senza chiedere garanzie. Oggi, quello stesso direttore, esige l’immediato rientro dei prestiti erogati dalla sua banca, decretando la morte di quell’impresa e l’irrimediabile indebitamento di quelle famiglie.

Mentre l’impegno dei partiti e delle coalizioni politiche si limita rozzamente alla spartizione dei ministeri e alle manifestazioni contro la magistratura, la società civile lentamente muore, muore nel disincanto verso le istituzioni e i suoi  mediocri  e opportunisti rappresentanti.

In due giorni si sono tolte la vita due persone. Un artigiano e un cassaintegrato. Sono due delle tante vittime della crisi economica. Forse vittime di Stato. Perché prima di compiere quel gesto verosimilmente hanno cercato un piccolo aiuto, un riscontro almeno in attenzione senza riceverlo.

Come dice Jacopo Fo, oggi ci vuole tanta solidarietà. Ci vogliono “avvocati umanitari” che abbiano voglia di mettere al servizio della gente disperata le proprie conoscenze e le proprie esperienze professionali. Avvocati che abbiano voglia di ritagliare un po’ del loro tempo per la difesa dei diritti dei cittadini. Diritti che lo Stato spesso sembra dimenticare.

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