Ilva: prima il lavoro poi la salute per l’ex presidente Pd di Tamburi
Sull’Ilva di Taranto gli epidemiologi si sono ormai espressi e una buona raccolta di interventi e studi è in questa pagina web della prestigiosa rivista Epidemiologia & Prevenzione. Dalle evidenze emerge un incremento delle patologie, dei decessi e del rischio per la salute nelle aree più vicine al polo industriale di Taranto.
Il prof. Benedetto Terracini, noto epidemiologo, sottolinea con nettezza: “Federacciai ha comprato pagine intere dei principali giornali italiani a difesa dell’Ilva affermando – tra l’altro – che i risultati della perizia epidemiologica sono ‘opinabili’. Tuttavia, durante l’incidente probatorio in tribunale, il 30 marzo, i suoi periti (dell’Ilva ndr) si sono ben guardati dal sottostare ad un confronto direttocon i consulenti del Gip sulla attendibilità della stima di morti e malati attribuibili alle emissioni dell’Ilva”.
Per i periti che hanno fatto i calcoli, sarebbero 386 i morti (30 morti per anno) attribuibili alle emissioni industriali. Questo si legge infatti a pagina 219 della perizia degli epidemiologi commissionata dalla Procura di Taranto. I periti hanno concluso che l’esposizione continuata agli inquinanti dell’atmosfera emessi dall’impianto siderurgico ha causato nella popolazione “fenomeni degenerativi di apparati diversi dell’organismo umano che si traducono in eventi di malattia e di morte”.