“Nel 2013 per quanto riguarda la kickboxing, la percentuale di donne che compete in agonistica nelle fasi regionali è salita del 15% rispetto al 2012″. A sciorinare i dati ai microfoni de ilfattoquotidiano.it è Massimo Liberati, presidente sezione Lazio della FIKBMS (Federazione Italiana Kick-Muai-Thai-Soot Boxe). “Un aumento consistente, se si considera che nel 2012 rispetto all’anno precedente è stato di 7 punti percentuali”, aggiunge l’ex campione durante gli allenamenti nella sua palestra romana. “Su 22.000 tesserati complessivi, l’apporto delle donne si assesta ormai al 30%, parliamo di 6000 unità”. Alessandro Cochi, delegato alle politiche sportive di Roma Capitale, conferma i dati in rialzo, anche per quanto riguarda la pre-kick (fase di allenamento che esclude però la competizione agonistica). “Relativamente alla città di Roma – afferma Cochi -, le donne iscritte ai corsi di kickboxing sono aumentate del 20%. Tutto parte – continua – dai corsi di difesa personale, in seguito a fatti di violenza subita da donne”. “Le donne sono un treno in corsa – spiega Liberati – nel 2012, l’unico/a atleta che è riuscito a portare la medaglia d’oro a casa – nel light contact, ramo della kick boxing – è stata la modicana Valeria Calabrese negli europei, non un uomo”. Prossimo appuntamento? Si terrà tra ottobre e dicembre 2013, con la nazionale femminile kickboxing presente ai mondiali in Turchia  di Andrea Rosi, montaggio Samuele Orini e Nello Trocchia

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