Due colpi di mortaio hanno colpito l’area nei pressi di una delle residenze di Bashar al-Assad a Damasco. Lo confermano fonti ufficiali del governo siriano, citate dall’agenzia Sana. Si tratta del primo attacco a una delle residenze del capo dello Stato. Non si tratta però del palazzo presidenziale, come emerso in un primo momento in base alle dichiarazioni rilasciate dagli attivisti alla tv satellitare al-Arabiya: quest’ultimo è situato sulla collina di Mezze, mentre l’attacco ha preso di mira un’altra residenza, il cosiddetto Palazzo d’Ottobre (Qasr Tishrin), nel quartiere Malki, periferia nord-occidentale della capitale. Sul posto sono accorsi numerosi membri dei servizi di sicurezza in abiti civili. I colpi hanno danneggiando il muro di cinta a sud della residenza.

Nel resto del Paese, intanto, non si placa la violenza. Una nuova strage di bambini è avvenuta ad Aleppo, dove un attacco missilistico terra-terra di marca lealista ha fatto almeno 23 morti. Dieci di questi, ha riferito l’Osservatorio siriano dei diritti umani, sono minori di età sotto i 16 anni, mentre altre tre vittime sono donne. “Il bilancio è destinato a salire – ha affermato ancora la ong – poiché si sta cercando di soccorrere chi è ancora sotto le macerie” delle abitazioni a Jabal Badro, alla periferia della città. Ad Aleppo è in corso da giorni una furibonda battaglia per il controllo dell’aeroporto tra esercito siriano da un lato e ribelli dall’altro.

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