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Ultimo aggiornamento: 7:59 del 29 Ottobre

Voto italiani all’estero, i brogli in Argentina alle elezioni politiche del 2008

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Le immagini mostrano il trattamento riservato alle schede elettorali dei nostri concittadini residenti a Buenos Aires durante le politiche del 2008. Da passaggi di mano sospetti allo scantinato di una sede consolare italiana dove, in violazione di tutte le regole, si vedono centinaia di cartelle aperte, molte delle quali con il simbolo del Pdl barrato e con scritto “Esteban Caselli”, il ‘senador’ che Silvio Berlusconi ha definito “pericolosissimo”. Luciano Neri, responsabile della Consulta Italiani nel Mondo del Partito democratico, denuncia: “Il voto per corrispondenza favorisce l’elezione di impresentabili e l’infiltrazione del crimine organizzato. La Legge Tremaglia va cambiata”. Ma all’estero le elezioni sono già cominciate. Con le stesse regole di Lorenzo Galeazzi, riprese di Paolo Dimalio

Pubblichiamo di seguito la rettifica del senatore Esteban Caselli

“Il video mostrato da Luciano Neri è un falso utilizzato strumentalmente per infangare il successo elettorale del Sen. Caselli alle passate elezioni e per avvalorare denunce aventi scopi meramente politici. La magistratura ha accertato che il video è chiaramente una montatura e non riprende affatto schede confluite nel computo elettorale, né, tantomeno contiene immagini girate nel Consolato di Buenos Aires. A tale riguardo, Caselli e il Dott. Curcio (console italiano a Buenos Aires, ndr) hanno denunciato gli autori del video artefatto. L’autorità argentina ha individuato e messo sotto processo i responsabili, ascrivendo loro i delitti di calunnia e diffamazione. Il console Caselli, così come anche il console italiano a Buenos Aires non sono mai stati iscritti nel registro degli indagati per presunte ipotesi delittuose legate a questa vicenda, né per qualsiasi altra ipotesi di reato. Il dott. Luciano Neri non è nuovo a iniziative diffamatorie ai danni del Sen. Caselli e risulta attualmente indagato per diffamazione a mezzo stampa”.

Il pezzo in questione non è stato utilizzato per infangare la reputazione di nessuno, ma più semplicemente per sottolineare i tanti rischi che accompagnano le modalità del voto per corrispondenza da parte dei connazionali residenti all’estero. Il filmato in questione, giudicato falso dal parlamentare italo-argentino, è in Rete dal 2009 e non è stato mai rimosso. Ci è stato segnalato dal Dott. Luciano Neri che la nostra redazione considera fonte qualificata e attendibile (lg)

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