Un Berlusconi furioso ha chiesto alla Rai di spostare il festival di Sanremo perché Fazio e i suoi avrebbero in mente un vero e proprio piano per contrastare la sua ascesa elettorale. Da qui lo stop del Cavaliere.

Dal momento che le date del festival sono note da settimane, si tratta solo di una mossa mediatica per riattivare l’attenzione su di sé e per intimidire autori ed artisti affinché si autocensurino e rinuncino ad andare oltre il tradizionale: “Signore e signori ecco a voi…”
Naturalmente, essendo il cavaliere anche il proprietario della concorrenza spera anche di dare una botta ad una trasmissione che minaccia di raccogliere troppi ascolti e di oscurare le sue proprietà, dove per altro lui continuerà ad esibirsi a ciclo continuo ed in palese e continua violazione di ogni norma. Dietro l’apparente follia fa capolino, come sempre, il conflitto di interessi, vera stella polare di ogni sua azione.

Berlusconi, in questo caso, teme l’indice di ascolto, quasi quanto l’indice di gradimento elettorale. In ogni caso, se fossimo nei panni dei dirigenti della Rai, raccoglieremmo l’invito del Cavaliere, ma invece di sopprimere Sanremo lo sposteremmo nella vicina Nizza, in Francia. Da quelle parti si è già votato e non dovrebbero esserci problemi, anzi Berlusconi potrebbe approfittarne per chiedere la restituzione di Nizza e Mentone e magari anche della Corsica, ovviamente sempre in attesa che restituisca i soldi dell’Imu, che lui ha pure votato, agli italiani.

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