Pietro Salini rompe gli indugi e lancia un’offerta pubblica di acquisto su Impregilo. Il costruttore romano era del resto da tempo impegnato in un braccio di ferro con il gruppo Gavio per il controllo della società di costruzioni che è anche capofila della cordata che si è aggiudicata l’appalto per la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina e le relative penali da 500 milioni di euro per lo stop all’opera.

L’annuncio è arrivato in serata a mercati chiusi. “Salini comunica di avere assunto la decisione di promuovere un’offerta pubblica di acquisto volontaria avente ad oggetto la totalità delle azioni ordinarie di Impregilo – con l’esclusione delle risparmio – non detenute da Salini, al prezzo di euro 4 per azione”, spiega una nota. L’Opa di Salini riguarda la totalità delle azioni Impregilo, al netto di quelle già detenute dal gruppo romano, pari quindi a circa il 70,16% del capitale totale di Impregilo stessa. L’esborso massimo, spiega la nota, sarà quindi pari al massimo a 1,129 miliardi di euro, e “incorpora un premio del 4,6%” rispetto al prezzo di Borsa del 6 febbraio scorso, pari a 3,8259 euro ad azione. Il premio sale al 28,6% se si tiene conto del prezzo di un anno fa.

Alleate del costruttore romano che in estate ha strappato il controllo del gruppo ai Gavio, vi sono diverse banche tra le quali ci sarebbero in prima linea Intesa San Paolo e NatixisIl progetto di Salini è ambizioso: il titolo Impregilo in Borsa si trova ai massimi dallo scoppio della crisi finanziaria mondiale. Una quotazione raggiunta con l’avvio della vendita da parte del general contractor della sua quota in Ecorodovias: da settembre il titolo è salito del 155% e ora le risorse da trovare sono ingenti, calcolate da diversi analisti finanziari non lontane dal tetto di un miliardo.

Molto più della contesa di quest’estate tra Salini e Gavio (entrambi i soci separati in casa sono al 29,9% delle quote, con il costruttore romano che ne detiene una parte ancora in prestito) a far correre l’azione in Borsa è stata la cessione con enorme plusvalenza del gruppo brasiliano delle autostrade e della logistica, che porterà presto ai soci di Impregilo un “jumbo dividend”, così come l’ha definito l’amministratore delegato Pietro Salini. Per il general contractor italiano l’incasso dell’intera partecipazione in Ecorodovias è stato di 925 milioni al netto delle imposte.

Una vendita promessa dal costruttore romano al tempo della sua sfida ai Gavio (che avevano acquisito il controllo solitario di Impregilo dopo l’uscita dei precedenti soci Ligresti e Benetton) e che nei piani del gruppo “costituisce un passo fondamentale nella realizzazione del nuovo piano industriale 2013-2015”, che prevede la rifocalizzazione del gruppo nel settore delle costruzioni.

Ora arriva un’Opa che fa chiarezza, con i Salini che hanno le azioni Impregilo a un prezzo di carico nettamente inferiore a quelle dei Gavio, che le detiene attorno ai 3,4 euro. Per ora il gruppo piemontese delle autostrade – che anche di recente ha valutato l’Opa ma l’ha ritenuta troppo dispendiosa – attende di vedere i dettagli dell’operazione per decidere cosa fare. Meno tempo hanno gli operatori di Borsa: in poche ore dovranno dare la loro risposta a questa operazione, che da tempo in queste dimensioni non si vedeva in Italia.

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