Milano, 8 nov. (Adnkronos) - E' di quasi 158mila euro il risarcimento stabilito per l'ingiusta detenzione di un ventiquattrenne, di origine egiziana, in carcere per quasi due anni, perché accusato del sequestro di persona, tentata estorsione e lesioni inflitte con una mazza di ferro a un connazionale. Arrestato nel maggio del 2021, condannato in primo grado a sei anni e sei mesi, è rimasto in carcere per 669 giorni, ossia un anno e dieci mesi, fino alla sentenza d'appello che, il 22 marzo del 2023, lo ha assolto con la formula più ampia - perché il "fatto non sussiste" e per "non aver commesso il fatto" - e ne ha ordinando l'immediata scarcerazione.
Assistito dagli avvocati Debora Piazza e Marco Romagnoli, per lui - che aveva reso subito dichiarazioni spontanee fornendo una ricostruzione alternativa dei fatti - è arrivato il risarcimento per l'ingiusta detenzione da parte dei giudici della quinta sezione della corte d'Appello di Milano.
La cifra concessa è stata di 157.763,58 euro (235,82 euro al giorno) ed ha accolto, in parte, la richiesta della difesa che chiedeva 250mila euro, includendo i danni morali. Il primo risarcimento - per il finto sequestro inscenato dalla presunta vittima - è diventato definitivo, mentre per altri quattro connazionali che hanno chiesto di veder quantificata l'ingiusta detenzione non si è ancora arrivati a una pronuncia definitiva.