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Appunti per la rivolta

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Da far circolare fra tutti i compagni.
Il frigorifero deve tornare ad essere uno strumento e cessare di essere misura del proprio presupposto benessere. Se non l’avete ancora eliminato, nel prossimo Capodanno gettatelo rumorosamente dalla finestra o sarete deferiti al Tribunale del Popolo e costretti a sfamarlo con dieci chili di soffritto di cipolla, sedano e carote fatto rigorosamente con la mezzaluna.
La cultura della dispensa, in alternativa alla cultura del frigorifero, deve essere il primo obbiettivo di ogni Rivoluzionario.

Ricordarsi di stabilire delle priorità per i prossimi mesi. Non trovarsi mai senza pasta, riso, olio d’oliva, aglio, cipolle, polenta, pomodori pelati e conservati dai compagni del sud.
Stabilire con i compagni del nord linee di rifornimento per friggere a basso costo con strutto di maiale.
Guardare con attenzione ciò che producono, con atteggiamento social-democratico, i viticultori bio e biodinamici. Nella loro illusione di un mercato più sano, possiamo trovare finanziatori per future battaglie, tenendo presente che i loro vini sono ogni giorno più buoni.
Progettare attacchi ai semi vari, agli aromi naturali, ai surgelati surgelanti idee e uomini.
Attaccare senza nessuna programmazione, ma rifacendosi ad altre esperienze rivoluzionarie, i banchi di verdura che espongono a gennaio pallidi e falsi pomodori, fragole ed altre insane avidità.

Ogni rivoluzionario dovrà produrre e comunicare al suo comando la bandiera del suo reparto. Da oggi quella del vostro comandante sarà la rossa e sugosa bandiera dove al centro spiccherà una porzione di parmigiana di melanzane.
Vi ricordiamo che il grido di tutte le prossime battaglie sarà “Unti e bisunti nel sol dell’avvenir”.

Distruggere gli schermi televisivi che superano i 18 pollici è fatto obbligo ad ogni compagno, come aumentare per contropartita il numero delle sedie intorno al tavolo della vostra cucina: mai meno di dodici è ciò che ci aspettiamo da ogni vero rivoluzionario.
A tutti i compagni è fatto obbligo di riferire chi persiste a sperimentare cucine borghesi e controrivoluzionarie, come ad esempio la cucina molecolare, per far intervenire, anche in questo caso, il Tribunale del Popolo, che distribuirà gratuitamente spezzatini di manzo e patate capaci, come sapete, di neutralizzare ogni attacco del nemico di classe.

Ciclostilato in proprio sull’Ambasciata Teatrale di gennaio 2013, dove intervengono anche Fiorella Mannoia, Maria Cassi e Massimo Bucchi. Con obbligo di diffusione fra tutti i Compagni.

Il vostro comandate Fabio Picchi detto Il Frittata

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