Diatriba febbrile negli studi de “L’aria che tira”, su La7, tra Francesco Boccia e Andrea Scanzi. Il deputato Pd, dopo aver stigmatizzato Beppe Grillo e il Movimento 5 Stelle, reagisce con toni piccati all’intervento del giornalista de “Il Fatto Quotidiano”. “In questi sei anni cosa ha fatto la politica partecipata?” – osserva Scanzi – “Una beata mazza. Quando voi politici vi stupite del grande successo di Beppe Grillo, ogni giorno regalate voti alla cosiddetta “antipolitica”. L’esponente del Pd scuote nervosamente il capo e il giornalista gli ricorda: “Mi dispiace che Boccia scrolli la testa, ma anche lui, ogni volta che apre bocca, regala voti all’antipolitica“. Stizzita la replica del politico: “A Scanzi vorrei girare con la sua gradevolezza i complimenti che mi ha fatto. Gli consiglio di essere più tollerante con quelli che non la pensano come lui. E se decide di fare il grillino a tempo pieno” – continua – “gli consiglio di mettersi alla prova. Lo schema “sono tutti uguali”, che è l’unico schema rimasto a Grillo, è stato già usato da Bossi, dal primo Berlusconi e potrei andare anche indietro nel tempo, agli anni venti“. Boccia si vanta inoltre di aver vinto cinque primarie del centrosinistra su sette, scodellando lezioni di storia del Partito Democratico. Scanzi prosegue il suo intervento, auspicando una sinistra in cui ci siano molti Landini in più e molti D’Alema in meno. “Quindi, tra me e te c’è una totale diversità di concetto di sinistra”, conclude il giornalista, rivolgendosi al suo antagonista. “Complotti giudaico massonici”, controbatte Boccia. Lapidaria la replica di Scanzi: “Macchè complotti, senza D’Alema non eri niente”

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