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Calciopoli, un anno e otto mesi a Giraudo. Assolti Lanese, Pieri e Dondarini

La sentenza d'appello riduce ma non cancella la condanna per associazione a delinquere e frode sportiva dell'ex amministratore delegato della Juventus, che in primo grado era stato condannato a tre anni, l'accusa ne aveva chiesti quattro
Calciopoli, un anno e otto mesi a Giraudo. Assolti Lanese, Pieri e Dondarini
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L’ex amministratore delegato della Juventus Antonio Giraudo è stato condannato per associazione a delinquere e frode sportiva a un anno e otto mesi con la condizionale. Lo hanno stabilito i giudici della corte d’appello del tribunale di Napoli in merito al processo su calciopoli. Assolti, invece, gli ex arbitri Lanese, Pieri e Dondarini.

Il tribunale d’appello ha deciso per una riduzione della pena: in primo grado, svolto con rito abbreviato, Giraudo era stato condannato a tre anni, Lanese (allora presidente dell’Aia) e Dondarini (ex arbitro) a due anni, mentre Pieri (anche lui ex direttore di gara) a due anni e quattro mesi. Per Giraudo l’accusa aveva chiesto una pena ancora più dura (quattro anni) ritenendolo il promotore dell’associazione finalizzata alla frode sportiva insieme al direttore generale della Juventus, Luciano Moggi, condannato in primo grado a cinque anni e quattro mesi.

Lo stesso Moggi è stato rinviato a giudizio per diffamazione nei confronti dell’ufficiale dei carabinieri Attilio Auricchio, che nel 2006 era responsabile delle indagini condotte dal nucleo operativo di via Inselci su calciopoli. Il gup del tribunale di Roma Cinzia Parastoro ha accolto la richiesta del pubblico ministero e ha rinviato il processo al 17 luglio prossimo, davanti al giudice monocratico Aurora Cantillo del tribunale di Roma. 

Secondo la procura capitolina, Moggi avrebbe diffamato il tenente colonnello Auricchio nel corso della registrazione del programma Porta a porta di Raiuno del 14 gennaio 2009, discutendo dell’inchiesta su calciopoli che lo ha visto coinvolto. In particolare, Moggi indicò Auricchio come “un ufficiale dei carabinieri che ha mentito sapendo di mentire“. Auricchio, assistito dall’avvocato Diego Perugini, si è costituito parte civile ed ha chiesto un risarcimento di 100mila euro.

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