Senza fare polemiche. Il ministro Passera è stato a Pechino. Ha incontrato il ministro del Commercio cinese Chen Deming e i funzionari di Bank of China e di China Investment Corporation, il fondo sovrano cinese.

Ha presentato con grande enfasi il progetto “vini italiani in Cina” e ha parlato alla Scuola del Partito. Qui ha affrontato sinteticamente i “progressi fatti dall’Italia nei dodici mesi del governo Monti”,  i “passi che l’Europa sta facendo per superare la crisi del debito pubblico” e le “prospettive dei rapporti tra Cina e Italia”.

Ieri, a margine dell’incontro si è rifiutato di commentare la politica italiana e ha rimandato ad oggi un commento sui suoi incontri cinesi. Oggi, mentre il suo addetto stampa si premuniva di farci avere il testo del discorso e di non farci fare domande sull’Ilva, il ministro dello sviluppo economico e delle infrastrutture e trasporti si era già infilato in macchina. Domani sarà a Shanghai, ma temo che per avere notizie su cosa abbia fatto in Cina bisognerà fare affidamento ai suoi comunicati stampa. D’altronde qui in Cina, il suo non è affatto un comportamento anomalo.

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