A 44 anni di distanza il terremoto del Belice ha ancora effetti sul bilancio italiano. Non si tratta di pochi spiccioli ma di 10 milioni di euro. Lo prevede infatti un emendamento a firma di Giuseppe Marinello, deputato siciliano del Pdl e approvato dalla commissione Bilancio della Camera che ha all’esame la Legge di Stabilità. Per quanto riguarda le risorse ai quattordici paesi della Valle, esse serviranno anche a definire i contenziosi ancora in atto e a ripartire i contributi attraverso un decreto del ministero delle Infrastrutture.
Poiché come ha anche chiarito il ministro dell’economia Vittorio Grilli la coperta è corta e c’è sempre bisogno di trovare una contropartita economica, in questo caso i soldi arriveranno da un taglio corrispondente del Fondo per lo Sviluppo e la coesione. Soldi che di solito vengono usati per interventi speciali. Nuove polemiche in vista, quindi, dopo i tagli alla sanità con la perdita di più di 7mila posti letto o l’aumento dell’Iva, senza scomodare la questione, per fortuna risolta, dei malati di Sla anch’essi colpiti dalla mancanza di fondi.
Il sisma all’epoca provocò circa 370 morti, mille feriti e oltre 70mila senzatetto e le sue sfortunate vittime sono venute alla ribalta in maniera ciclica, perché ogni governo che si alterna al potere usa la leva delle accise per reperire fondi in maniera celere. Tasse che per il terremoto avvenuto il 15 gennaio del ’68 ammontarono nel momento della loro introduzione a 10 lire e che sono tuttora applicate.
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