Cosa fare per rigenerare il sistema politico? Una possibilità è introdurre elementi di democrazia diretta. L’esempio classico è il referendum propositivo, che impegna il parlamento a discutere proposte di legge sottoscritte dalla maggioranza dei cittadini. Dal 2000 gli statuti delle amministrazioni locali sono aperti a forme di iniziativa e consultazione della cittadinanza. Ma molto lavoro rimane da fare per sviluppare l’esercizio della sovranità popolare. I nodi principali sono tre: l’effettiva capacità deliberativa del referendum, il numero delle firme necessarie e il quorum di validità. “Uomo da marciapiede” ha posto la questione ai passanti in giro per Milano. Tra gli intervistati pochi hanno chiari i termini del problema. Ma tanti esprimono l’esigenza di decidere con nuovi strumenti tra un’elezione e l’altra. C’è il rischio del disinteresse e dell’incompetenza di larghe fasce di elettori, secondo alcuni. E’ un modo efficace – con regole e limiti adeguati – per sbloccare una democrazia sequestrata da partiti e gruppi di interesse, secondo altri. E voi come la pensate? Dite la vostra nei commenti e scegliendo la risposta che vi convince di più  di Piero Ricca, riprese e montaggio di Niccolò Brindasso

Articolo Precedente

Consiglio della Lombardia approva nuova legge elettorale, ora dimissioni e voto

next
Articolo Successivo

Regione Lazio, Governo: “Polverini fissi presto la data delle elezioni”

next