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Pizzarotti vs Giocampus, acqua passata a futura memoria

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Alla fine (ma c’è una fine?) la firma è arrivata, quella che rinnova Giocampus 2012-2013, l’Alleanza Educativa: Comune di Parma, Università degli Studi di Parma, Coni-Comitato Provinciale, Ufficio Scolastico Territoriale, CUS Parma e Barilla. Noccioline. 
Chissà se i dubbi della Giunta sono stati fugati dalle migliaia di cittadini insorti contro l’ipotesi (nemmeno troppo ipotetica) paventata dal Comune di Parma di sospendere il progetto (per cosa, poi? Chi se lo ricorda, c’eravamo sempre amati). In una città con la coperta troppo corta si è riusciti a cercare il freddo per il letto, curioso. Chissà se lo scampato “pericolo” è stato percepito quanto scongiurato dalla sollevazione popolare di genitori, insegnanti, professionisti ed eccellenza del progetto stesso. Pubblicità che non si paga, bagno di realtà che fa bene all’inesperienza del Movimento, obbligato a dimostrare che le stelle cadenti sono la vecchia politica. 

Bisogna andare avanti: Giocampus, nato a e cresciuto a Parma, è un progetto unico in Italia e invidiato in Europa e il merito va soprattutto agli istruttori (quelli che tra estate e anno scolastico hanno a che fare con almeno diecimila bambini) più di quanto non se ne possa dare a chi ci mette i soldi. Il motivo è semplice: sono loro, gli istruttori, a diretto contatto con i piccoli, per i quali non sei nessuno, la cui fiducia va conquistata ogni cinque minuti, tocca essere autentici, per i bambini sei buono o cattivo, niente sfumature. Il segreto è tutto lì, tra quelle migliaia di futuri uomini e donne: che il Sindaco Pizzarotti si fidi di loro, rivelano con fedeltà se li abbiamo  ingannati o trattati come meritavano, da piccoli adulti. 

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